Per la Fiom non è una novità l’esistenza di molte zone d’ombra nello svolgimento della gara per la vendita dell’Ilva: le abbiamo più volte denunciate e da questo punto di vista le dichiarazioni odierne del ministro Di Maio non rappresentano alcuna rivelazione. Per altro, noi – e con noi soprattutto i lavoratori dell’Ilva – non intendiamo essere parte o vittime di quello che il ministro ha definito “un delitto perfetto”. Proprio per questo non parteciperemo ad alcuna trattativa parallela con Mittal mentre in altra sede si decidono i destini dell’Ilva. Ricordando che spetta proprio al governo – attraverso i commissari – dare il via libera al passaggio di consegne, chiediamo, ancora una volta, che lo stesso governo assuma un ruolo attivo in questa vicenda convocando un tavolo di confronto che affronti e risolva i problemi denunciati dallo stesso ministero, cambiandone i presupposti, a partire da quelli ambientali e occupazionali. Poiché la trasparenza invocata per il precedente governo vale anche per quello attuale, è essenziale che l’esecutivo in carica si assuma esplicitamente le proprie responsabilità e trovi una soluzione che tuteli l’ambiente e la salute, garantisca i livelli occupazionali, le condizioni salariali e normative dei lavoratori che saranno poi chiamati a dare il loro giudizio su ogni eventuale intesa sindacale.