Passano inesorabili i giorni senza che Di Maio definisca la vicenda Ilva. Balbetta e alla peggio si trincera dietro un parere della Avvocatura dello Stato che nei fatti era già stato chiesto mesi or sono da Calenda e che, quindi, è scontato nel merito.
Un inutile e avvilente balletto funzionale a calmierare esclusivamente i parlamentari a 5stelle locali, schiacciati dalle loro intemerate della campagna elettorale, oggi ingiustificabili.
Un balletto che, però, rischia di mettere in ginocchio il siderurgico già in assoluta sofferenza.
Poche, infatti, erano già le risorse prima della proroga garantita da Di Maio ai commissari.
Va da se che altri rinvii minerebbero la sicurezza degli impegni ambientali, economici e sociali in atto con ripercussioni non sanabili.
La smetta, quindi, questo Governo di usare le istituzioni per garantire i propri equilibri interni, in questo caso dei 5stelle.
Oggi mentre questi irresponsabili rimango fermi e inermi, continuano incessanti, invece, i lavori per la copertura dei parchi primari, opera affidata a Cimolai che prende forma sempre più.
Una opera imponente che eliminerà lo spolverio sul quartiere Tamburi ma che potrebbe trovare uno stop inatteso a causa della sciatteria di questo Governo.
Ed allora non si perda tempo e si arrivi subito a garantire il proseguo dei lavori ambientali e la sicurezza in fabbrica e nella città.
Ai parlamentari 5stelle ionici una proposta: se il Governo dovesse assegnare Ilva a Mittal di dimettersi dai propri ruoli istituzionali senza indugio.
La campagna elettorale di questi, oggi rappresentanti, si è basata, infatti, sulla chiusura Ilva.
La mancata chiusura sarebbe il più alto tradimento dei loro impegni.
Sono certo che la loro correttezza porterà De Giorgi, Vianello, Ermellino, Turco, Cassese a dimettersi qualora Ilva non venga chiusa. Forse, vedremo questo gesto di correttezza e lealtà rispetto alle loro sgangherate promesse.
Avv. Giampiero Mancarelli
Segretario provinciale PD Taranto