Null’ultimo incontro tra il Ministro Di Maio,i rappresentanti di Arcelor mittali e i sindacati,nulla di fatto.
Ripetitivo il Ministro Di Maio, nei suoi tanti incontri, con gli stessi risultati.
Non vuole regalare lo stabilimentoi al primo che passa e Mittal non ha proposte migliorative per l’occupazione. Forse, una novità, nell’ultimo tavolo romano c’è stata, il rimprovero di Di Maio al vecchio Governo nulla di piu’, niente risposte, che Taranto aspetta dal “Governo del cambiamento” da circa tre mesi.
Cosi’ il Senatore Luigi Vitali, vice presidente commissione Affari Costituzionali del Senato, preoccupato per una situazione che ormai va avanti da parecchio tempo è convinto che il Ministro Di Maio con i suoi numerosi incontri, vuole soloperdere tempo e confonedere le idee a tutti quei lavoratori,che vedono il proprio futuro lavorativo appeso ad un filo.Il Ministro Di Maio, non torna indietro,lui e il suo movimento sono per la chiusura.
I commissari Ilva hanno presentato in commissione industria del Senato, la documentazione che conferma, come a dicembre l’azienda chiuderà di netto.
Io ho partecipato in prima persona-afferma il Senatore Vitali- a quella audizione, durante la quale i commissari Ilva, non hanno saputo rispondere alle mie domande; sui criteri attauti per la scelta dei fornitori,visto che hanno speso 800 milioni di euro e ancora, non mi hanno risposto-continua il Senatore- sulla procedura in atto per lo smaltimento di 500mila tonnellate di rifiuti giacenti nello stabilimento di Taranto.Insufficente l’audizione dei tre commissari, eppure hanno glissato sulle procedure che hanno portato alla provvissoria assegnazione dell’Ilva alla cordata Arcelor-Mittal che loro hanno stabilito.
Sono loro gli interlocutori Di Maio con gli aggiudicatari .Se responsabilità vi sono i commissari non sono indenni. Se dovevavno perdere milioni di euro al giorno, senza ambientalizzare, non c’era bisogno di tre signori dalle laute parcelle. Saranno pure immuni ma con grandi responsabilità politiche,insieme al centro sinistra di ieri ed a Di Maio di oggi.
Ministro i voti del Suo movimento al sud, sono i risultati di tante promesse fantasma.I suoi numerosi incontri a Roma, solo per arrivare a quella che è la sua conclusione: la chiusura netta dello stabilimento, portando Taranto alla rovina.