Il Ministro del Lavoro, all’incontro svoltosi oggi a Roma, al quale erano invitati anche i Sindaci dell’area tarantina, ha esordito dichiarando che è in corso una verifica di regolarità della gara, ma che, nel frattempo, si continua ad interloquire con ArselorMittal. Oggi sul piano ambientale, nei prossimi giorni sul piano occupazionale e industriale.
Come volevasi dimostrare, il nuovo Governo non sta mettendo in discussione nulla del Piano Ambientale del suo predecessore: piuttosto, lascia all’acquirente privato il ruolo di fare proposte migliorative dell’accordo iniziale: incredibile!
Dal Governo che ha annunciato il cambiamento, nessuna parola di chiarezza su:
– Mantenimento dei posti di lavoro attuali e dei contratti esistenti, che nell’accordo con il Governo precedente dovrebbero passare alla nuova formula del JobsAct, così da rendere più facili i licenziamenti (nel sono già previsti 4.000;
– Valutazione del rischio e dell’impatto Sanitario, che non viene più nemmeno citata;
– Istituzione del Consiglio di sorveglianza in Fabbrica, che consentirebbe ai lavoratori, agli Enti Locali ed ai cittadini, di ottenere il potere di controllo sulla realizzazione del piano industriale ed ambientale.
Dopo l’incontro di ogg,i è ancora più chiaro che questo Governo non ha la benché minima idea sul da farsi, per risolvere quella che è la più grave crisi industriale che abbiamo in Italia e per mantenere la produzione di acciaio nelle mani del nostro Paese. Tutto sembra lasciato al fato o alla volontà della multinazionale indiana, che sta acquisendo la Fabbrica di Taranto. Nulla conta l’opinione degli Enti locali. Alla luce di quello che sta accadendo, ribadiamo la nostra proposta di nazionalizzazione dell’Ilva. Lo Stato deve farsi carico degli impegni assunti con il territorio e deve fare quello che la precedente proprietà non aveva fatto, e cioè garantire salute ed occupazione. Non è una pretesa irragionevole, ma una rivendicazione sacrosanta, da parte di un territorio che ha dato tanto, forse troppo, in termini ambientali e di rischio per la salute pubblica. Invitiamo il Ministro Di Maio ad un confronto pubblico, nella Città di Taranto, con gli Enti locali e con le forze politiche e sociali presenti nell’area industriale di questo territorio. Non assisteremo indifferenti ad un nuovo regalo a privati della più grande azienda siderurgica italiana.