Purtroppo le cose sono andate come avevamo previsto e a nulla sono valse le rassicurazioni dell’Assessore ai servizi sociali del Comune di Taranto, Simona Scarpati, che minimizzava rispetto al nostro allarme. Ad oggi, di fatti sono a rischio un numero non ben definito di posti di lavoro, la cooperativa sociale aveva già preannunciato al tavolo del 23 in provincia l’apertura delle procedure di licenziamento, la verifica corretta del monte ore complessivo avrebbe restituito la certezza delle unità da dichiarare in esubero.
Così Tiziana Ronsisvalle, componente della segreteria FP CGIL di Taranto, che sul tema si era già espressa alla vigilia dell’incontro convocato dall’Ufficio vertenze collettive della provincia lunedì scorso.
La Cooperativa sociale “La solidarietà”, affidataria del servizio SAD (Servizio Assistenza Disabili) per il Comune di Taranto, ha parlato direttamente di licenziamenti – dice la Ronsisvalle – effetto di una riduzione di personale resasi necessaria, a seguito dell’erosione del monte ore previsto per questo servizio. Parliamo di 22 utenti attualmente assistiti dalle lavoratrici che potrebbero dopo circa 10 anni di attività a breve ricevere lettere di licenziamento per preannunciato esubero di personale.
Risulta paradossale parlare di esuberi allorquando, lo strumento di cui a quanto pare non si mette in discussione l’efficacia o l’importanza, trova ricollocazione in termini di bisogno sociale nell’elenco delle attività da svolgere anche con la prossima programmazione triennale del neo approvato Piano Sociale di Zona.
Per due volte ci siamo recati al tavolo conciliativo in Provincia, per provare ad attivare soluzioni alternative alla paventata contrazione di personale – sottolinea la segretaria della FP CGIL – ma l’assenza del Comune di Taranto ha pesato nell’ elaborazione di soluzioni oggettive legate allo stato reale in termini numerici, di richieste presenti del servizio in questione.
Risulta indispensabile comprendere lo stato dell’arte delle domande a tutt’oggi in fase di elaborazione ai servizi sociali. Ora c’è attesa per l’incontro del 1° agosto, auspichiamo chiaramente interventi da parte dell’amministrazione comunale, ma ad onor del vero restiamo sgomenti di fronte a un pericolo riconosciuto, dichiarato e poi assolutamente minimizzato a livello istituzionale.
Riteniamo come categoria che vadano salvate ad ogni costo le operatrici impegnate nel servizio – termina la Ronsisvalle – e per tale ragione richiamiamo il Comune a un intervento chiarificatore e incisivo che allontani definitivamente ogni pericolo di perdita di posti di lavoro in questo così particolare servizio di assistenza.
Taranto, 28 luglio 2018