I patronati avrebbero dovuto dire la loro sul documento di programmazione triennale relativo ai servizi da rendere ai cittadini più bisognosi, ma invece di discutere degli strumenti di partecipazione, seppure previsti dalla Legge e dai regolamenti, ieri la bagarre politica si è limitata ad un mero appello tra assenti e presenti nelle varie riunioni di commissione sul tema dei Piani Sociali di Zona. Come patronato EPAS sospendiamo il giudizio su quanto approvati ieri in aula e valuteremo il piano sulla reale corrispondenza ai bisogni del territorio.
Così i referenti dei patronati EPAS da cui ogni giorni passano centinaia di richieste da parte dei cittadini di Taranto.
Il Piano Sociale di zona andava discusso con chi quotidianamente incontra quei bisogni – specificano – e va costantemente monitorato per evitare che le somme allocate su ogni singolo capitolo di spesa, finiscano per essere un mero contentino per gli operatori di quel servizio e non un vero sollievo per le famiglie e gli individui in difficoltà.
Nei mesi precedenti – continuano i referenti del patronato – avevamo più volte richiesto di essere ascoltati, ora ci troviamo costretti a rincorrere le notizie, sperando che il Comune voglia presto convocarci anche al fine di organizzare al meglio le modalità di accesso agli strumenti previsti. Monte ore e vere e proprie attività di cui il nostro territorio ha disperato bisogno.
Infine il patronato EPAS rivolge al Comune un altro appello urgente.
Siamo in attesa di firmare la convenzione tra CAF e amministrazione comunale per l’accesso dei cittadini al servizio di bonus idrico – dicono dall’EPAS – La misura volta a ridurre la spesa per il servizio di acquedotto e approvvigionamento acqua di famiglie in condizioni di disagio economico e sociale è attiva in altre parte d’Italia dal 1 luglio del 2018. Per i cittadini tarantini richiedere il bonus invece è ancora azione impossibile.
Taranto, 27 luglio 2018