Quanto accaduto la scorsa notte al Pronto Soccorso dell’Ospedale Giannuzzi di Manduria, in cui, due nostri Agenti delle Volanti, allertati dalla Sala Operativa del Commissariato, nel tentativo di placare una persona in evidente stato di agitazione venivano prepotentemente aggrediti a pugni e calci da un giovane di 28 anni, ci restituisce un quadro abbastanza preoccupante e critico di come, gli Operatori di Polizia, ormai siano “costretti” ad operare soprattutto negli avamposti di provincia, sebbene le criticità sono ovunque.
Il bilancio è di un Agente ferito che ha riporto una importante frattura allo zigomo e quasi sicuramente ricorrerà a proprie spese alle cure e alla riabilitazione motoria, situazioni per le quali il Siulp a livello centrale sta cercando con il Dipartimento della P.S. di stipulare efficaci protocolli assicurativi per la tutela sanitaria oltre che quella legale, per fatti avvenuti in servizio.
Il facinoroso invece veniva tratto in arresto e appena dopo scarcerato. Ma se pur rispettosi delle leggi, ricaviamo da questa ennesima esperienza una impressione negativa poiché prende piede quel senso di impunità che spesso ha fatto e fa’ da contorno a vicende come queste con le quali, un po’ ovunque, i poliziotti italiani ormai convivono, raccolti – ma è inutile nascondere finanche la nostra irritazione e delusione – da quel senso di ingiusta mortificazione e insoddisfazione derivante dal sistema attuale che nel nostro Paese, include leggi fin troppo garantiste talvolta a discapito dei tutori dell’ordine.
Un sistema che, come da tempo il Siulp denuncia avanzando ad ogni Ministro proposte migliorative da portare alle commissioni parlamentari, andrebbe revisionato e corretto da nuove e più efficaci leggi a tutela di chi difende lo Stato e i cittadini.
Il SIULP Jonico da tempo denuncia la situazione critica dei Commissariati di P.S. di Grottaglie, Martina Franca e Manduria, territorio quest’ultimo che subisce una forte influenza della S.C.U. Non a caso, il Consiglio Comunale manduriano, lo scorso aprile, su proposta del Ministro dell’Interno, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa e commissariato.
Questi presidi di Polizia, sono stati tirati fin troppo alla corda, ormai esageratamente logorati e lasciati ad una lenta agonia, aggravata dalla cronica carenza di personale e di mezzi. Una colpevole inerzia che non porta alcun lustro al Dipartimento della P.S., atteso che i livelli di criticità, hanno raggiunto un gap significativo. Discutibile poi, l’organizzazione di lavoro attuale, con cui, in termini di sicurezza cittadina, si cerca di dare risposte concrete ai residenti dei tre più importanti Comuni della Provincia Jonica che insieme, con una densità di tutto rispetto, contano oltre 110 mila abitanti.
Quanto accaduto l’altra notte ai colleghi del Commissariato di Manduria, ai quali esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà, ci fa comprendere come la misura sia ormai colma e di come gli operatori tanto in periferia quanto al centro, sentano il bisogno di lavorare in maniera più serena – per quanto il nostro lavoro sia diverso da altri – e soprattutto più in sicurezza.
Non è più concepibile svolgere i propri compiti in questa maniera, attesa la recrudescenza della criminalità oltre al fatto che sempre più spesso per strada e ovunque, siamo chiamati a fronteggiare i comportamenti più disparati e più imprevedibili di persone violente, esasperate o che subiscono l’alterazione da sostanze stupefacenti e da alcol o di pregiudicati, contrastando – come nel caso di Manduria – aggressioni sia fisiche che verbale e quasi speso operando senza divise operative e senza mezzi di difesa come lo spray al peperoncino e le pistole teaser.
Riteniamo superata e non più conciliante l’attuale modello organizzativo per quanto attiene il nostro lavoro di pronto intervento che soprattutto nei centri in cui hanno sede i nostri Commissariati, deputati al mantenimento della sicurezza dei cittadini e dell’ordine pubblico, vede impegnata una sola Volante di Polizia, quanto di giorno, tanto nelle ore notturne.
Il Siulp di Taranto, non è più disposto a tollerare una simile situazione, sebbene mai l’ha fatto, pertanto esigiamo una immediata inversione di tendenza e nel rivolgerci al Sig. Questore di Taranto, chiediamo che in questi grossi Centri, la sicurezza della sua comunità – anche in ordine agli attuali dettami ministeriali e alle circolari ultime del Capo della Polizia – debba essere garantita da 2 Volanti a turno (oppure da 3 operatori che compongono una Volante), sia nel segno delle garanzie a tutela della sicurezza personale che per una maggiore ed efficiente tutela del cittadino.
Non siamo più disposti ad accettare passivamente questa situazione, benchè mai siamo risultati tali, pur comprendendo che la coperta è corta ! Ma ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità. Il Questore chieda un più cospicuo potenziamento al Capo della Polizia, giacché quello prospettato dal Ministero che sarà attuato ad ottobre prossimo, non ci sembra del tutto conforme alle esigenze locali. Il Capo della Polizia ricorra al Ministro e quest’ultimo faccia altrettanto nei confronti del Parlamento, prima che sia troppo tardi. In ogni caso, la nostra denuncia è agli atti: sui fatti e circostanze gravi e irreparabili che scongiuriamo mai avvengano, sapremo perfettamente di chi saranno le responsabilità; certamente meno e niente quelle dei colleghi e delle colleghe che lavorano soprattutto per strada ed in attività operative e che hanno “l’unica croce” di sopportare ancora questo disagio.
Troppi ancora sono i problemi irrisolti in ordine alla sicurezza urbana di cui si è fatto carico esclusivamente il Siulp Jonico e non altri. Nonostante le nostre reiterate recriminazioni, riscontriamo ancora, soprattutto nel capoluogo tarantino ma vale anche per i centri in cui ha sede il Commissariato, la dolente mancata collaborazione di altri corpi (ad eccezione della sola Arma dei Carabinieri) in ordine alla sicurezza partecipata in un centro come Taranto con oltre 200 mila abitanti, e sul puto continuiamo a mantenere un giudizio critico più volte esternato al nostro Questore e alla altre istituzioni di riferimento come il Prefetto e il Sindaco.
Chiederemo una interpellanza al Ministro degli Interni Salvini, al quale è nostra ferma intenzione consegnare il copioso carteggio e le nostre note sindacali di riferimento.
“Noi difendiamo lo Stato, ma lo Stato come difende i suoi figli ?”
Taranto, 27 luglio 2018