Sono molto soddisfatto che Asset, per la redazione del Piano Strategico di Taranto,si sia data un metodo molto pragmatico, rispettoso della pianificazione strategica del Civico Ente e attento ad alcuni degli elementi ormai non rinviabili del nostro sviluppo, per come largamente atteso dai cittadini tarantini. Parlo della necessità di spingere l’acceleratore sulla diversificazione produttiva del nostro sistema di imprese, sulla definizione delle nostre infrastrutture materiali, sul rafforzamento della governance e della componente tecnica di questa strategia complessiva, sull’armonizzazione delle molteplici iniziative progettuali che riguardano l’area ionica con il più grande network regionale e del Mezzogiorno, su di una comunicazione positiva, finalmente coerente con la promozione delle nostre eccellenze paesaggistiche, artistiche, culturali, sull’istituzione di una vera e propria cabina di regia che possa razionalizzare e dare finalmente esecutività all’attività dei numerosi tavoli istituzionali che interessano Taranto, oltre che avviare un serio monitoraggio del miliardo e più di euro di risorse ormai a vario titolo in programmazione.
Certo, uno spartiacque fondamentale per la redazione del citato Piano sarà rappresentato dalle sorti e dall’assetto della grande industria sul territorio, ma bisogna guardare con fiducia al futuro, non ci sono più seri ostacoli alla rinascita di Taranto, sono convinto che la Regione Puglia asseconderà al meglio questo processo, che per altro potrebbe risultare un buon test per altre aree della nostra splendida Regione.
Ai lavori odierni ci è stata ricordata la citazione del grande ed amato Leogrande di un proverbio arabo: “beato colui che riesce a dare ai propri figli ali e radici”.
Faremo in modo che sia questa l’ispirazione dell’intero Piano Strategico di Taranto.
Rinaldo Melucci