Mittal favorito dal Governo Pd? Calenda dimostri ai tarantini che così non è stato. I governi di centrosinistra hanno accompagnato per mano la cordata Mittal all’acquisto delle acciaierie più grandi d’Europa, la cui sede principale a Taranto inquina senza soluzione di continuità?
I dubbi sono legittimi e le “criticità” rilevate dal ministro Di Maio, confermate dall’Anac di Cantone, e stamane messe a verbale alla Camera durante il discorso del ministro delle Attività Produttive, suonano come un’offesa per i lavoratori e i cittadini di Taranto.
Di concorrenza sleale, di aiuti di Stato, di contratto da rivedere, di inspiegabile e mai del tutto motivata scelta ricaduta su Mittal e non su Jhindal, la cui offerta a quanto pare risultava meno vantaggiosa economicamente ma più sensibile dal punto di vista ambientale, abbiamo parlato tanto negli ultimi mesi.
A Bruxelles più volte ho interrogato i commissari Ue competenti e puntualmente anche in sede europea abbiamo avuto la sensazione che i giochi fossero fatti, che il pacco per Taranto fosse già confezionato a priori.
Bene ha fatto Luigi Di Maio ad interpellare l’Anac, i cui dubbi tecnici rafforzano le nostre perplessità politiche: i commissari spieghino al ministro cosa sia accaduto negli ultimi mesi, l’ex ministro Calenda e il suo Pd ammettano i propri errori di fronte ai tarantini, a noi M5S l’onere di presidiare la legalità, tutelare la salute dei tarantini, blindare il diritto dei lavoratori ad un posto al sicuro, supportare l’azione coerente e coraggiosa messa in atto dal vicepremier Di Maio.
Rosa D’Amato