Tavolo delle grandi occasioni nella Sala Resta della Camera di Commercio che questa mattina ha ospitato oltre ai vertici nazionali del sindacato confederale, anche esponenti della politica e delle istituzioni territoriali.
I saluti sono arrivati dal Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e dal presidente della Camera di Commercio di Taranto, Luigi Sportelli.
Vi interrogate oggi sul mercato del lavoro che cambia – ha detto Melucci – e lo fate in una città che è chiamata a sfide importanti, in cui lo stesso sindacato è di fronte allo slinding doors del suo cambiamento. Mi aspetto pertanto un contributo vero da parte di un sindacato illuminato che sappia tornare ai suoi valori fondanti.
Ci interroghiamo su questo – ha ribadito Patrizia Mignolo, segretaria provinciale della Confsal di Taranto – consapevoli che la formazione, il bagaglio di competenze, l’istruzione, sono gli strumenti che la Confsal propone come antidoto alla precarietà, alla crisi, e che come Confsal provinciale, invochiamo di cominciare ad adottare partendo dalla realtà produttiva tarantina, che è si ILVA, Alenia, ENI, ma anche porto, bonifiche, mar piccolo, agricoltura, e nuovi strumenti di programmazione che disegneranno la città, i suoi confini, e le sue modalità di convivenza civica partendo dal nuovo PUG e dai modelli riferimento del nuovo PUMS.
E’ ferma volontà del nostro sindacato partire da qui – ha detto il segretario nazionale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta – e cominciare a sperimentare proprio sul terreno delicato della vertenza Taranto quello che a livello nazionale abbiamo presentato attraverso strumenti innovativi come l’indennità di professionalizzazione per i lavoratori e la Fabbrica delle competenze per meglio qualificare l’offerta occupazionale in base alle esigenze delle aziende. Aziende capaci di cambiare e innovare proprio nell’area di crisi di Taranto.
Ma è chiaro che l’investimento più importante si debba fare partendo dall’istruzione e dalla cultura – ha dichiarato Elvira Serafini, segretaria nazionale dello SNALS Confsal – Perché non è possibile pensare ad una crescita sostenibile senza passare dall’investimento in formazione e Taranto ha bisogno di una cura particolare, basti pensare agli anni di lotta per ottenere l’Università per poi assistere, come sta accadendo in questi anni, al suo lento e graduale spegnimento.
La formazione, la ricerca e le competenze sono secondo la Confsal la ricetta per il lavoro del futuro, ma su quali basi operare?
A queste domande ha risposto anche l’ex Ministro del lavoro, e attuale presidente nazionale dell’Associazione Lavoro & Welfare, l’on. Cesare Damiano.
Oggi esaminiamo il Decreto Dignità, con le sue luci e le sue ombre – ha detto Damiano – e mi pare che il Ministro Luigi Di Maio definendolo la Waterloo della precarietà, ci metta troppa enfasi. Non è vero che si tratta della disfatta del lavoro precario, perché per combattere la precarietà si sarebbe dovuto ad esempio introdurre uno sconto sul cuneo fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato, e combattere così fenomeni di lavoro in nero, di dumping sociale o di false partite IVA.
Nel decreto – aggiunge l’ex Ministro – ci sono cose positive. Penso alle causali nei contratti a termine o all’aumento a 36 mesi delle indennità per i licenziamenti, ma penso anche che invece sia molto negativo confondere il lavoro in somministrazione con i contratti a termine.
La prova del nove sarà comunque la legge di Bilancio – ha concluso Damiano – lì si dovranno racimolare le risorse per bloccare l’aumento dell’IVA, per superare la Legge Fornero, per il reddito di cittadinanza e per la cosiddetta tassa piatta (ndr – flat tax). Arriviamo a decine di miliardi e le risorse non ci sono.
Ai lavori del Congresso provinciale Confsal sono intervenuti anche Lucia Massa, capo dipartimento formazione della segreteria nazionale e Michele Inversi, segretario nazionale dello SNADAPI.