Entra nel vivo a Crispiano la rassegna musicale Scariche Sonore organizzata dall’associazione Symposium Arte.
Giovedì 5 luglio in piazza San Francesco avrà luogo il concerto dei Tukrè. Start ore 21.30. Si tratta di un progetto di ricerca e di dialogo musicale fra Salento e Centro Africa che porta sulla stessa scena due musicisti africani (Meissa Ndiaje dal Senegal e Somie Murigu dal Kenia) e cinque musicisti salentini (Claudio Prima, Morris Pellizzari, Emanuele Coluccia, Marco Puzzello e Giuseppe Spedicato) in un repertorio totalmente inedito.
Il concerto è gratuito.
TUKRÈ
Tutti i colori, ma anche Tu crei. Ritrovarsi in pelli di colore diverso a parlare spesso la stessa lingua, imprecisa, svogliata, che cerca la musica, il ritmo per farsi comprendere. Dialetto salentino, wolof, inglese. Danzano su tamburi e strumenti tradizionali, elettrificati a fare cortocircuito fra due tradizioni che la modernità si è preso il gusto di far incontrare. Tukrè.
Tukrè è il nome di una delle principali etnie dell’Africa centrale nota anche come Toucouleur, contrazione francese che significa “di tutti i colori”. In questo progetto, infatti, la tradizione africana incontra le sonorità occidentali in un repertorio totalmente inedito. I testi, scritti prevalentemente in dialetto salentino, raccontano di una serie di legami possibili fra due culture apparentemente lontane fra loro, ma che molto spesso oggi, per scelta o per necessità, si trovano a convivere. Ritmiche che portano alla trance e suoni tradizionali elettrificati creano un ambiente avvolgente che incita alla partecipazione e alla danza. Il suono della band è ricercato e originale e contiene il seme di un nuovo tempo musicale, lontano da ogni idea di confine, geografico e di genere.
Line-up:
Meissa Ndiaje – Djembè
Somie Murigu – Percussioni
Claudio Prima – Organetto e voce
Morris Pellizzari – Chitarre, kamale ngonì, voce
Emanuele Coluccia – Sax
Marco Puzzello – Tromba
Giuseppe Spedicato – Basso elettrico
I musicisti hanno alle spalle numerosi progetti di contaminazione (BandAdriatica, Adria, Giovane Orchestra del Salento, Tabulè, Orchestra della Notte della Taranta) e condividono lo stesso spirito di ricerca delle possibilità di dialogo fra musiche diverse. Il proposito comune di scrivere nuova musica e nuovi testi che possano esprimere al meglio l’esperienza straordinaria della reciproca conoscenza e del reciproco scambio ha motivato i musicisti ad avventurarsi in questo progetto, sostenuti da la Fabbrica dei Gesti, contenitore multidisciplinare che ne ha favorito l’incontro e all’interno delle cui virulenze interculturali ha iniziato a formarsi.