Il 14 giugno scorso, il consigliere regionale pugliese, Marco Galante, a seguito dell’audizione da lui stesso richiesta in Commissione Sanità, ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti una situazione che avrebbe potuto conoscere meglio se fosse stato presente alle riunioni dell’Osservatorio Regionale per l’Endometriosi, presenza richiesta, in più occasioni, dal comitato Taranto Lider.
Siamo certi che Galante apprezzi, forte della sua appartenenza politica, la partecipazione dal basso dei cittadini alla vita delle istituzioni. Quindi ricorderà come il Comitato Taranto LIDER si sia fatto promotore della legge sull’endometriosi approvata nel 2014 e, attraverso un’estenuante pressione mediatica, dell’istituzione dell’Osservatorio Regionale per l’Endometriosi, composto da dirigenti della Regione Puglia, medici e associazioni, con compiti ben delineati e descritti nella deliberazione della Giunta Regionale N.157 del 23/02/2016.
Il consigliere Galante intanto ha dichiarato: “Il tavolo tecnico sull’endometriosi va riattivato a prescindere dalle divergenze tra associazioni e medici. Le criticità vanno superate con le evidenze scientifiche”. Di quali divergenze si parla? Quali comunicazioni ufficiali hanno riportato la chiusura dell’Osservatorio? Su cosa si basano le dichiarazioni del consigliere Galante? Su voci di corridoio, sul “sentito dire”?
Così facendo, il consigliere rischia di giustificare le inadempienze della Regione Puglia sulla questione endometriosi, scaricando le responsabilità sul comitato di donne che per prime hanno sollevato il problema a Taranto e in Puglia. Donne che ritengono non vi sia spazio per divergenze su contenuti e finalità della propria battaglia quotidiana.
Dunque, il consigliere Galante ci aiuti a fornire all’opinione pubblica risposte serie a domande opportune.
Dov’è finito, per esempio, il Registro regionale per l’endometriosi, istituito con la legge e avviato in concomitanza con l’Osservatorio, mentre il Governo ha già istituito il Registro Nazionale? La Puglia, da seconda regione in Italia ad vere una legge per l’endometriosi, sta finendo all’ultimo posto nella classifica dell’attuazione di una reale e concreta tutela delle donne.
Il comitato Taranto LIDER, membro dell’Osservatorio regionale, ha inviato via PEC e raccomandata A/R, ai soggetti coinvolti, in data 6 Marzo 2017 un dossier sul contributo del comitato allo stesso Osservatorio e all’elaborazione del PDTA (Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale), dopo sì un acceso dibattito avvenuto durante l’ultima riunione tenutasi il 24 Gennaio 2017, con il preciso scopo di portare avanti il punto di vista delle pazienti, ciò che dovrebbe rappresentare il fulcro dell’attività dell’Osservatorio, la ragione primaria della sua esistenza. Lo stesso medico responsabile dell’Osservatorio, il dr. Emilio Stola, ci ha onorato pochi mesi fa della sua partecipazione al progetto informativo nelle scuole. Quindi, a quali divergenze fa riferimento il consigliere Galante, responsabili dello stop dei lavori dell’Osservatorio?
Risale al 7 Maggio l’incontro con il Direttore Generale dell’ASL di Taranto e Commissario Straordinario, Avv. Stefano Rossi e con la dottoressa Silvia Sabato, Referente per la rete consultoriale della provincia di Taranto, in merito all’attuazione della legge, per gli argomenti di competenza dell’ASL di Taranto.
I quattro punti affrontati sono stati i seguenti:
1 – FORMAZIONE DEGLI ECOGRAFISTI;
2 – PROTOCOLLO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE;
3 – INFORMAZIONE CAPILLARE E SISTEMATICA NELLE SCUOLE, SECONDO UN NUOVO APPROCCIO E PROMUOVENDO UN CORRETTO STILE DI VITA;
4 – ISTITUZIONE DI UNO SPORTELLO DI ASCOLTO PSICOLOGICO,
perché non dobbiamo dimenticare l’enorme apporto del sostegno psicologico a chi vive la malattia e la conseguente infertilità. Proprio il Direttore Rossi si è impegnato a realizzare in tempi brevi tre dei punti discussi, riservando un tempo maggiore alla definizione del PDTA.
Siamo ancora in attesa di un cronoprogramma, richiesto in data 14/05/2018, a seguito della comunicazione ufficiale riguardante la nomina dei Referenti locali per le singole azioni previste, i quali saranno resi noti durante un evento pubblico, organizzato dall’ASL di Taranto, riguardante la salute della donna.
“Sono centinaia le donne pugliesi che attendono risposte, ad esempio a Taranto dove i casi sono più numerosi a causa delle fonti inquinanti” dichiara giustamente il consigliere Galante. Noi lo sappiamo bene: quelle centinaia di donne le abbiamo incontrate, informate e convinte a denunciare il legame con l’inquinamento. Forse lo stesso Galante non ne è sufficientemente informato.
Taranto LIDER resta vigile, nonostante la scomoda posizione, perché è necessario portare avanti un nuovo approccio alla malattia, svincolato dalle logiche legate alle case farmaceutiche, ma che persegua la tutela delle donne e una migliore qualità di vita.
Siamo convinte che il consigliere Galante non appartenga alla schiera di politici che sulla questione endometriosi è arrivata tardi e male. Lo dimostri anche all’opinione pubblica. Noi siamo a disposizione per qualsiasi forma di confronto, condivisione e chiarimento sui punti nodali della grave e delicata vicenda di troppe donne ioniche e pugliesi. Tutto ciò, in attesa di un invito a partecipare alle audizioni in Commissione Sanità.