Agile, curato in tutti i particolari, facilmente utilizzabile, suggestivo e così reale da avere la sensazione di trovarsi realmente a camminare nell’interno dell’ipogeo di palazzo Baffi o nel frantoio normanno o nella grande cisterna medievale o, ancora, discendere nei cunicoli che portano al Mar Grande.
Tutto questo è “Ipogei virtual tour 360”, il dvd interattivo presentato mercoledì sera dall’associazione “Le città che vogliamo”, e curato dalla “3SeiO.it” di Cosimo Pignatelli insieme all’ing. Marcello Nisi, nell’ambito dell’iniziativa “Connessioni” svoltasi nell’auditorium dell’ex ospedale vecchio, in via Ss. Annunziata.
“Abbiamo pensato – ha spiegato il consigliere regionale Gianni Liviano, ispiratore dell’iniziativa – che l’immenso tesoro costituito dalla rete dei nostri ipogei, in città vecchia, dovesse essere fruito anche da chi, portatore di disabilità o perché avanti negli anni, non è in grado di poter godere di questo inestimabile patrimonio.
Per questo abbiamo pensato alla realizzazione di questo dvd e di una app, che metteremo a disposizione delle associazioni che ne faranno richiesta, per realizzare il quale è stato utilizzato il contributo che l’associazione “Napoli sotterranea” ha messo a disposizione della nostra rete di ipogei dopo essere rimasti affascinati dalla loro storia e bellezza”.
Ad accompagnare quanti utilizzeranno il dvd passo per passo sarà il commento di Nello De Gregorio, operatore culturale tarantino, presidente dell’associazione Nobilissima Taranto e profondo conoscitore dei nostri ipogei.
Commento che non si soffermerà soltanto a descrivere gli ambienti ma che indugerà anche sui numerosi dettagli ad essi collegati.
Un prodotto interessante che alla base ha uno studio portato avanti dal prof. Rino Montalbano, docente del Politecnico di Bari, e dagli studenti del Laboratorio di laurea specialistica. “Abbiamo lavorato – ha spiegato il prof. Montalbano, ospite del dibattito – ad una mappature dei sistemi ipogeici pubblici e privati per dimostrare come, in passato, gli stessi fossero interconnessi tra loro e come, oggi, tecnicamente è possibile rigenerare.
La nostra – ha poi concluso il prof. Montalbano – è stata un’operazione silente allo scopo di portare alla luce un mondo nuovo e sconosciuto che può essere facilmente impiegato nel progetto rigenerativo della città perché diventa un luogo attraverso il quale generare attraversamenti urbani, attività creative e culturali diventando, di fatto, un motore culturale e turistico che non ha bisogno di grandi investimenti nè di radicali stravolgimenti della città vecchia.
Taranto può essere culturalmente molto più di quello che vediamo”.
E di turismo si è parlato ancora quando il consigliere regionale Gianni Liviano ha presentato la legge regionale finalizzata l’accoglimento in Puglia, in generale, e a Taranto, in particolare, dei turisti che verranno in occasione di Matera capitale europea della cultura 2019, di cui lo stesso Liviano, insieme ai consiglieri regionali Zinni, Blasi, Abaterusso, Romano, Colonna e Borraccino, è il primo firmatario.
A parlare, insieme a Liviano, della legge e dei suoi positivi benefici sono stati il prof. Salvatore Adduce (Fondazione Matera capitale 2019), il dott. Sergio Natale Maglio (studioso del territorio), il prof. Maurizio Triggiani (docente a contratto di Storia dell’Arte Medioevale Università di Bari).
“Questa esperienza di Matera capitale europea della cultura – ha sottolineato Liviano – è un’esperienza bellissima non solo per la città dei sassi ma anche per quelle realtà limitrofe, come Taranto, che possono sicuramente usufruire dei vantaggi legati ai flussi turistici che ci saranno.
Per questo, insieme, al dott. Maglio abbiamo pensato a questa proposta di legge che, dopo diverse vicissitudini legate anche al parere contrario dell’assessore regionale all’Industria turistica e culturale, è stata approvata dal Consiglio regionale”.
Quattro i punti fondanti della legge illustrati dal dott. Maglio che riguardano “interventi di recupero, restauro e allestimento dei beni mobili e immobili di interesse storico, artistico e di valore religioso; approfondimenti di studio; organizzazione e diffusione delle conoscenze per la valorizzazione di itinerari e percorsi tematici; didattica dei beni culturali; promozione culturale e turistica. Adesso – ha concluso Maglio – abbiamo un contenitore che, ovviamente, va riempito di contributi”.
Di larghezze di vedute all’interno della legge ha parlato il prof. Triggiani. “Si tratta – ha sottolineato il docente di Storia dell’arte medievale – di una legge che non tralascia nulla e che, al tempo stesso, si adatta ai numerosi aspetti che la tematica presenta ma che non può prescindere da una partecipazione coordinata e condivisa e Matera può essere l’occasione giusta”.
Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera 2019, invece ha sottolineato come la stessa Basilicata, al contrario della Puglia, “non si sia dotata di uno strumento normativo” per poi sottolineare come le grandi cose “non si fanno solo con i soldi, o meglio non solo con quelli, ma con la cultura, con percorsi e programmi culturali”.