Tra un Aperitivo d’Autore e l’altro, Volta la carta questa estate ha organizzato anche una mini rassegna letteraria a Crispiano, in piazza San Francesco. Si chiama “Al calar del sole” e, come è facilmente immaginabile, ci si incontrerà alle 20, al tramonto appunto.
Nella rassegna verranno coinvolti alcuni tra i più bravi scrittori pugliesi.
Il primo appuntamento è fissato per mercoledì 27 giugno: ospite Giorgia Lepore, che presenterà il suo ultimo libro, il noir “Il compimento è la pioggia” (Edizioni E/O) in cui l’ispettore Gerri Esposito è alle prese con un nuovo caso di cronaca.
IL LIBRO
Nella notte di San Nicola, a Bari, c’è stato un omicidio efferato. In una piccola casa bassa del centro storico è stata trovata morta una ragazza di poco più di vent’anni. Il cadavere è squarciato da varie ferite, intorno al corpo martoriato tracce della presenza di bambini: giocattoli, biberon, vestiti. I bambini però sembrano scomparsi nel nulla. Sul luogo del delitto arriva l’ispettore Gerri Esposito, seguito dal suo capo, Marinetti, e dall’ispettrice Sara Coen, con la quale Gerri ha un rapporto che si fa sempre più complicato. L’indagine si snoda nell’arco di pochi giorni. Giorni freddissimi, in cui la Puglia e il suo capoluogo vengono investiti da un’insolita nevicata, che alla fine lascerà il posto alla pioggia. Ancora una volta, una storia di infanzia violata. Quell’infanzia che Gerri deve ricostruire e recuperare da qualche parte nei suoi ricordi perduti.
«Le nuvole sono una promessa. L’adempimento è la pioggia»
(Proverbio arabo)
L’AUTRICE
Giorgia Lepore è archeologa e storica dell’arte, vive a Martina Franca e insegna Storia dell’Arte al liceo “Leonardo da Vinci” di Fasano. “L’abitudine al sangue” (Fazi, 2009) è stato il suo romanzo d’esordio, seguito da “I figli sono pezzi di cuore” (Edizioni E/O, 2015), “Angelo che sei il mio custode” (Edizioni E/O, 2016) e “Il compimento è la pioggia” (Edizioni E/O, 2018).
«E se fosse Giorgia Lepore la vera, grande voce nuova del romanzo nero italiano?»
Maurizio de Giovanni
«Giorgia Lepore scava dentro di voi con le parole. [Angelo che sei il mio custode] è un magnifico – e terrificante – battito del cuore…»
Donato Carrisi