“Ilva e Tap sono i due temi su cui dovrà inevitabilmente misurarsi il nuovo governo, che dovrà uscire dalla propaganda permanente, e il PD che nascerà dopo il prossimo congresso. Sono stati i temi che più hanno fatto lacerare anche i nostri rapporti all’interno del Partito Democratico. Abbiamo provato dolore per le strumentalizzazioni partite anche da casa nostra, dallo stesso PD pugliese, ma è acqua passata. Ma far passare me, Michele Emiliano e tanti tra noi come anti-industriali è stato scorretto. Noi volevamo e vogliamo l’Ilva aperta, funzionante e leader in Europa ma decarbonizzata. Questo è sempre stato il nostro punto fermo; una sinistra che gira la testa sul tema di un’industria socio-sostenibile non è più sinistra, diventa altro. Ilva sarà un punto di riferimento per la produzione di acciaio in Europa e deve ridurre al massimo le emissioni. Così come su Tap, il corridoio est è strategico ma l’approdo a San Foca era ed è sbagliato. Nessuno tra noi è contrario alle politiche industriali ma qui c’è gente in Puglia che ha la schiena dritta e quando pensa allo sviluppo lo fa pensando ai prossimi cinquant’anni tutelando sempre salute, lavoro e ambiente. Fare accordi politici sulla pelle della gente e dei territori con una prospettiva di qualche anno è sbagliato. Su questo nel PD si sono consumate lacerazioni che la storia racconterà meglio dopo le prossime mediazioni che, inevitabilmente, arriveranno sulle posizioni indicate da alcuni anni dalla stessa Regione Puglia guidata da Emiliano”. Così Francesco Boccia, deputato PD, oggi a Lecce.