Stupisce lo stupore sulle dichiarazioni del direttore generale del Comune di Taranto Ciro Imperio. Pare abbia compiuto un atto di lesa maestà uscendo dall’ambito specificatamente tecnico per rispondere sul tema rilievi mossi dal MEF e successive controdeduzioni. A lui viene contestato l’essere intervenuto quasi da politico.
Orbene, partendo dal presupposto che il ruolo di direttore generale è anche quello, spesso in difficile equilibrio, di collante tra politica e burocrazia, il dott. Imperio ha, con forza e semplicità e in ragione di dati concreti, evidenziato una situazione anomala.
A fronte dei rilievi mossi, ci si sarebbe aspettato un’azione congiunta di tutte le parti dell’amministrazione al fine di superare gli stessi.
Pongo delle domande: se a vincere le elezioni comunali nel 2017 fosse stata una delle parti politiche oggi all’opposizione avrebbe potuto limitarsi a lanciare accuse al passato o avrebbe dovuto agire concretamente per superare il problema rispondendo ai rilievi ? E qualora valga la seconda, le controdeduzioni sarebbero state differenti? E se sì, quali?
Ecco, parliamo di proposte e anche di critiche costruttive a quanto fatto oggi dall’amministrazione. Condividiamo un percorso che difenda gli interessi dei cittadini e dei dipendenti del comune di Taranto. Questo è il tema posto dal dott. Imperio.
Il dissesto, il deficit finanziario, la differenza di valutazione tra Ministero dell’Interno e Ministero delle Finanze, i rilievi, le controdeduzioni giuste o sbagliate e quant’altro, sono argomenti che politicamente ognuno può piegare a suo piacimento.
Inutile preoccuparsi,in politica non manca e non mancherà mai il tempo delle accuse, delle rivendicazioni e delle difese di parte.
Oggi però è il tempo di considerare gli effetti negativi che l’accoglienza delle tesi del MEF produrrebbero sulla città e sui dipendenti comunali e di collaborare responsabilmente per dare soluzione al problema.
Se, perse le elezioni, fossi stato all’opposizione questo avrei fatto e so che nessuno degli attori presenti in consiglio comunale e fuori da esso provocherebbe danni alla città pur di raggiungere un proprio aleatorio vantaggio. Nessuno lo capirebbe.
C’è una battaglia comune da affrontare. Su questo a soluzione avvenuta e come sempre sul resto, permarrà inalterato il serrato confronto tra parti differenti.
Gianni Cataldino – consigliere comunale Taranto Bene Comune