Nell’ambito di accertamenti amministrativi la polizia giudiziaria della Squadra Volanti ha deferito all’Autorità Giudiziaria un 36enne di Taranto per simulazione di reato, violazione dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro amministrativo con violazione dei doveri di custodia e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
La vicenda ha avuto inizio ai primi di marzo del 2017, quando una volante, fermato un soggetto alla guida della propria auto, sospendeva quest’ultima dalla circolazione per la mancata revisione e la sequestrava amministrativamente per l’assenza di copertura assicurativa.
L’auto, come previsto dal codice della strada, veniva affidata al conducente proprietario che assumeva l’onere di custodirla nel parcheggio sito nel giardino della propria abitazione. Naturalmente i poliziotti prendevano nota dei chilometri segnati dall’auto per poterli confrontare con eventuali successivi controlli del veicolo presso il luogo di custodia.
Siccome il trasgressore non pagava la sanzione amministrativa né presentava ricorso, il procedimento ha avuto il suo epilogo con la confisca del mezzo.
Quando, però, i poliziotti, a fine marzo del 2018, si sono recati presso il luogo di custodia per notificare all’ex proprietario il provvedimento di confisca, costui ha dichiarato che la vettura era sparita qualche giorno prima pur non avendo ancora denunciato il fatto.
Due giorni dopo, infatti, il soggetto ha formalizzato la denuncia di furto dell’auto presso la Stazione dei Carabinieri di Talsano.
Dalle indagine effettuate dalla polizia giudiziaria è emerso però che l’auto, ad ottobre del 2017, era stata nuovamente sequestrata dalla Polizia Locale di Taranto e affidata in custodia giudiziaria ad una ditta autorizzata perché trovata in sosta nel centro cittadino senza la copertura assicurativa.
Dalla comparazione chilometrica è risultato che la vettura, dal primo sequestro, aveva percorso oltre 4000 km, palesando, dunque, il continuo utilizzo illecito della stessa.
Ma non solo: essendo trascorso invano il termine per il ritiro dell’auto dalla depositeria giudiziaria da parte del proprietario, questa era già stata confiscata, radiata e rottamata a marzo del 2018.
Agli investigatori, pertanto, è apparso evidente come il proprietario dell’auto, per non incorrere nelle sanzioni penali previste per violazione dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro amministrativo con la conseguente violazione dei doveri di custodia, abbia falsamente denunciato il furto della vettura ai Carabinieri.
La Polizia di Stato, quindi, ha deferito il soggetto all’Autorità Giudiziaria per dichiarazioni mendaci alla polizia giudiziaria, per aver formalizzato in denuncia un furto mai avvenuto e per aver violato gli obblighi di custodia di cosa sottoposta a sequestro.