La prima esposizione antologica sulla vita e la carriera musicale di Tito Schipa si apre a Lecce, nella prestigiosa sede di San Francesco della Scarpa che accoglierà, per la prima volta in assoluto, i cimeli e i documenti pubblici e privati prestati dalla famiglia Schipa e dall’Archivio Schipa – Carluccio, a testimonianza dell’arte e della carriera prodigiosa di quello che è ormai considerato uno dei massimi tenori e, in particolare, il più grande tenore “di grazia” della storia dell’Opera.
Ideata e organizzata dalla Provincia di Lecce, in collaborazione con Agorasophia Edutaiment, società specializzata nell’organizzazione di eventi culturali e nella gestione dei servizi ai visitatori in contenitori culturali pubblici e privati, la mostra “Tito Schipa – L’usignolo di Lecce”, in ricordo di Gianni Carluccio, sarà inaugurata sabato 16 giugno alle ore 19.00
Interverranno alla cerimonia il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, la consigliera provinciale Simona Manca, i curatori della mostra Tito Schipa Junior e Giovanni Della Ducata, il presidente del Cda di Agorasophia Edutaiment e organizzatore della mostra Tommaso Morciano.
Il ricordo e l’appassionato amore che in ogni parte del mondo e tutt’ora vengono tributati a Tito Schipa, universalmente amato dal pubblico di teatro musicale, trovano in questa mostra un riscontro concreto nella figura dell’ “uomo che cantava da tenore” (come lui stesso amava definirsi), attraverso la cura del figlio che propone un itinerario di scoperta dell’artista e dell’uomo con semplicità, chiarezza e sensibilità nell’interesse di ogni tipo di pubblico, con particolare attenzione ai giovanissimi.
Costumi di scena, oggetti personali e documenti fotografici di ogni momento della carriera di Schipa convivono con video proiezioni, le cui sceneggiature sono state scritte in esclusiva per la mostra in corso. Basate su spezzoni storici e tecniche della “graphic novel” sono accompagnate dai brani più significativi, nell’interpretazione magistrale, e spesso insuperata, di arie d’opera e di canzoni spagnole e napoletane dei massimi autori. L’allestimento è a cura dell’architetto Elena Giangiulio.
La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10 alle 20, fino al 30 giugno; a luglio, agosto e settembre osserverà orari di chiusura serali che saranno successivamente comunicati.
Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone evidenzia: “Non era mai accaduto finora che venissero presentati così ampiamente al pubblico tanti frammenti di vita privata e pubblica di un’artista che ha rappresentato e continua a rappresentare in Italia e nel mondo l’eccellenza della nostra terra.
La Provincia di Lecce, nonostante i cambiamenti imposti dalla riforma alle competenze dell’Ente, continua ad esercitare al meglio la sua funzione di promozione della cultura sul territorio. Questa mostra è un nuovo esempio dello sforzo compiuto e voluto con l’intento di rendere omaggio al grande tenore Tito Schipa, ma anche di stimolare conoscenza e interesse intorno alla sua straordinaria figura ed opera soprattutto tra i più giovani”.
Il presidente del Cda di Agorasophia Edutaiment Tommaso Morciano afferma: “La mostra ripercorre le tappe più importanti della vita e della lunga carriera di Tito Schipa offrendo un’immagine completa dell’Uomo e dell’Artista.
Le sue arie si diffondono nella maestosa struttura di San Francesco alla Scarpa in Lecce. Interviste, fotografie rarissime, raffinati costumi di scena, ricostruzione di spazi privati, album digitali, musica e filmati esclusivi, raccontano la storia umana e artistica di uno dei più perfetti e celebrati strumentisti vocali del XX secolo.
Grazie alla Provincia di Lecce, Tito Schipa rientra a Lecce per essere ricordato e ammirato grazie all’immenso archivio e dai preziosi cimeli messi a disposizione dall’archivio Carlucci e dal figlio Tito Schipa Junior, curatore della mostra insieme al maestro Giovanni Della Ducata”.
L’importanza di Tito Schipa trascende ampiamente le limitazioni di genere, e può essere ben riassunta dalla definizione di Rodolfo Celletti, uno dei più grandi e rispettati critici ed esperti di vocalità, che testimoniò la propria superlativa stima per il tenore pugliese attribuendogli il titolo di “cantante dal collo in su”. In questa semplice frase risiedono le caratteristiche uniche di uno degli strumentisti vocali (più che un “cantante”) meglio rappresentativi del XX secolo.
Celletti intendeva che, fin dai primi successi nella Spagna e nel Sud America degli anni ‘10, seguiti da quelli negli Stati Uniti dell’immediato dopo – Caruso e, quindi, nel mondo intero per 54 anni, fu chiaro che era comparso nel panorama variegatissimo degli interpreti vocali di ogni meridiano, un talento in grado di unire nella sua performance, oltre alla qualità tecnica e musicale (Schipa fu anche compositore e direttore d’orchestra), anche un’elevata cultura, una forte coerenza stilistica applicata ai vari generi, sensualità bruciante e perfezione del fraseggio. Caratteristiche tali da connotarlo come un interprete in cui l’intelligenza e il rigore stavano assolutamente alla pari con il sentimento.
Lecce, 14 giugno 2018