“Pensavamo, sbagliando, che, assunto l’incarico di ministro per il Sud, l’esponente del M5S Barbara Lezzi ritenesse di farsi carico dei problemi del Mezzogiorno con un certo senso di responsabilità, abbandonando teorie che ha professato con determinazione come quella della crescita del Pil d’estate per l’accensione dei condizionatori dell’aria… purtroppo, dall’Ilva alla Tap, dobbiamo prendere atto che non sia cambiato nulla anzi, qualcosa è peggiorato se si continua a soffiare sul fuoco illudendo le comunità e fomentando il malcontento popolare”.
Lo dichiara il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo. “Continuare ad agitare le folle sul gasdotto – aggiunge – è un atteggiamento irresponsabile perché ormai tutto procede e l’opera, con buona pace del neo-ministro, si farà. E si farà senza particolari benefit per i salentini proprio per colpa di chi, come lei, ha pensato di cavalcare le ritrosie anziché promuovere benefici per i cittadini interessati, a partire da sconti sulle bollette per esempio.
Sul capitolo dell’Ilva, invece, oltre alla demagogia dello slogan “La produzione è così più importante di 300 mila persone con le finestre chiuse?”, dalla Lezzi non abbiamo ascoltato altro.
Eppure, dovrebbe, visto che parliamo della fabbrica manifatturiera più grande del Paese con 10.980 dipendenti, oltre a quelli di un intero indotto economico. Dunque, l’invito che rivolgiamo al ministro è il seguente: per Taranto, noi vogliamo 300 mila finestre sempre aperte ed il rilancio di una fabbrica attorno alla quale ruota una fetta rilevantissima del settore siderurgico europeo.
Dagli slogan – conclude Marmo – adesso bisogna passare ai fatti”.