Alle domande di Marescotti rispondo con una circostanza che probabilmente molti tarantini ricordano: la prima ordinanza di interdizione al pascolo per i terreni attorno all’ILVA del 2008. Da lì è partita l’ossessione del nostro Ufficio Ecologia e Ambiente che già nel 2009 riuscì a farsi finanziare un progetto per lo studio e la caratterizzazione dei 6500 ettari di territorio ricadenti nel Comune di Statte. Quello studio, insieme a quello sui pozzi spia (a proposito dell’inquinamento della falda relativo all’uso della discarica Mater Gratiae – ndr) del luglio 2016 effettuato con ARPA, ci ha consentito in tutti questi anni di incalzare la Provincia proprio in virtù dell’art. 244 del decreto legislativo 152/2006 che richiede “l’individuazione delle responsabilità in ordine all’inquinamento” secondo il principio di “chi inquina paga”. La Provincia in entrambi i casi ha certificato per alcuni inquinanti (solo diossine) il nesso causale con l’attività svolta dallo stabilimento siderurgico in tutti questi anni.
Francesco Andrioli, sindaco di Statte, risponde così alle quattro domande che l’esponente di Peacelink Alessandro Marescotti ha voluto rivolgere all’amministrazione.
Il Comune di Statte ha sollecitato la Provincia in più occasioni e anche sull’indagine condotta attraverso il Piano di Caratterizzazione dei 6500 ettari, dopo l’approvazione definitiva dell’analisi di rischio da parte della Regione giunta solo a maggio del 2017, l’ente provinciale ha aperto la procedura nel febbraio 2018 chiudendola il 19 aprile e certificando l’individuazione del responsabile dell’evento “di superamento delle delle CSC per la matrice ambientale suolo, relativamente ai parametri pccd/f – nel gestore dell’impianto siderurgico: società ILVA Spa”. Ora su questo procedimento, così come su quello relativo i pozzi nei pressi della discarica Mater Gratiae pendono ricorsi amministrativi presentati dall’ILVA.
Tutti questi procedimenti si basano sul lavoro svolto da questa amministrazione comunale – scrive il Sindaco Andrioli – che coraggiosamente in tutti questi anni non si è mai arresa di fronte a dure opposizioni o lungaggini amministrative e procedurali, avendo come fine ultimo quello di riportare giustizia e verità sul piano della contaminazione del nostro territorio.
L’inquinamento lo abbiamo certificato, trasformato in tabelle e analisi scientifiche per noi inconfutabili – commenta ancora il Sindaco – e per noi sarà fondamentale non solo riparare il danno attraverso i Progetti di bonifica che abbiamo già presentato, ma anche difendere cittadini e agricoltori colpiti ingiustamente da questi eventi e che per questo non lasceremo soli cercando insieme a loro proposte e strumenti fattibili e concreti di sostegno.
Statte, 11 giugno 2018