Bene ha fatto ieri l’amministrazione comunale a inviare al Dipartimento Sviluppo Economico della Regione, rappresentando preoccupazione, una richiesta di conoscenza dei motivi che ostacolano le richieste e la presentazione dei Piani strategici delle ZES dello Ionio e adriatica al Ministero.
Preoccupazione espressa poco tempo fa anche dall’ Autorità di Sistema Portuale dello Ionio.
Sono passati ormai quasi 10 anni da quando il Comune di Taranto e l’allora Autorità Portuale, al fine di rilanciare il porto e sviluppare economia, chiesero al Governo l’istituzione di una Zona Economica Speciale per il territorio tarantino. Abbiamo dovuto attendere una legge che ha spalmato quella possibilità su più zone in Italia, diluendone la forza propulsiva. A seguire la Regione Puglia l’ha ulteriormente spezzata in due e oggi, probabilmente a causa di questo e giocando con le parole, possiamo dire che la ZES è “inzessata”.
Quella che ad oggi appare, sia pure indebolita, come una delle poche rappresentazioni concrete di una possibile azione di diversificazione e riconversione economica del territorio tarantino, rischia seriamente, a fronte anche di una istituzione già avviata delle ZES di Campania e Calabria, di essere vanificata da una ingessatura dei procedimenti.
L’esiguità dei finanziamenti, che -è bene ricordare- vengono attivati in ragione della presentazione dei progetti, e la concorrenza di altre aree avrebbero dovuto portare ad una seria e rapida definizione dei Piani strategici.
E qui torniamo alla scelta della Regione di presentarne due. Trascurando la prioritaria esigenza di Taranto si fece la scelta di una presunta democratica estensione ai territori di Bari, Brindisi e Lecce che da allora si contendono spazi rallentando le procedure. Peccato che questo atteggiamento da buon padre di famiglia non si sia mai attivato o in direzione contraria. Ci riferiamo a infrastrutturazioni stradali, collegamenti ferroviari, sviluppo aeroportuale e quant’altro andati sempre a svantaggio del territorio tarantino..
Ma le recriminazioni servono a poco. Ora ci auguriamo che la sollecitazione dell’amministrazione comunale porti ad una immediata azione della Regione Puglia. Qualora fosse possibile, se i ritardi provengono dalla ZES Adriatica, venga presentata la richiesta a istituire la ZES interregionale Ionica. Il proficuo lavoro portato avanti dal Comune di Taranto, dall’Autorità di Sistema dello Ionio e dal gruppo di lavoro di area vasta non sia vanificato.
Taranto, 6 giugno 2018
I consiglieri comunali
Piero Bitetti Taranto Futuro Prossimo
Gianni Cataldino, Vittorio Mele Taranto Bene Comune