Prima esce di scena l’assessore al personale, poi ad essere rimosso è l’assessore alla cultura ed ora è azzerata l’intera giunta.
A ciò si aggiunge il disastro dell’Amat il cui consiglio d’amministrazione nominato su incarico fiduciario del sindaco è decaduto dopo solo tre mesi.
Non dimentichiamo inoltre il ritiro, dopo solo due mesi, delle deleghe extra giunta che il sindaco aveva assegnato a otto consiglieri comunali.
Tutte vicende legate alla volontà del sindaco e che hanno quale unico responsabile politico Rinaldo Melucci che, a questo punto, farebbe bene a recitare un bel mea culpa.
Se conosce umiltà, lo invitiamo ad abbassare i toni con la minoranza consiliare, con i consiglieri che lo sostengono, con la stampa, i revisori dei conti, i dipendenti comunali e con gli ordini professionali, visto che si dimostra in lotta contro tutti invece di ricercare unità e condivisione. Infine il sindaco riordinasse anche le idee visto che, ad esempio, su una vicenda complessa e strategica come quella dell’Ilva, non solo si è mosso autonomamente senza il consenso del consiglio comunale, ma è passato da assumere una posizione radicale a cambiarla totalmente in soli due mesi. Questo ultimo atto che paralizza l’attività amministrativa preannuncia il fallimento dell’amministrazione Melucci. Vediamo ora chi il sindaco vorrà nominare assessore, e suo vice, e speriamo di non doverci ritrovare il nome di qualche noto asso pigliatutto.
Michele Di Fonzo – Coord. Provinciale FI
Giampaolo Vietri – Capogruppo al Comune di Taranto