Intrighi, tradimenti e segreti inconfessabili che lentamente verranno alla luce, il tutto sullo sfondo di una Taranto ormai annessa all’impero romano, dove è ancora vivo il ricordo di coloro che la fondarono.
Tutto questo è “L’esorcismo di Pietro”, il romanzo storico, scritto dalla giornalista ed archeologa Silvia Quero (a cura di Edit@, casa Editrice e Libraria), che sarà presentato venerdì 1 giugno alle ore 18.30 nella sede di via Fiume 12 dell’associazione ‘Le città che vogliamo”.
Con l’autrice dialogheranno l’avv. Enzo Mastromarino, curatore insieme all’avv. Cesare Paradiso dei “ Venerdi in lettura”, e il consigliere regionale Gianni Liviano che porterà i suoi saluti.
Liberamente ispirato alla storia della sosta tarantina di San Pietro e San Marco narrata nell’Historia Sancti Petri (X secolo), il romanzo ricostruisce uno spaccato della Taranto del I secolo d.c., all’epoca dell’Imperatore Claudio, con un occhio di riguardo non solo agli usi e costumi del tempo, ma anche a strade, templi e ville di cui ancora oggi abbiamo testimonianze visive. Narra la leggenda che San Pietro e San Marco, in viaggio da Antiochia verso Roma, una volta approdati a Taranto decisero di rimanervi per qualche giorno e fecero numerosi miracoli nella città, ma soprattutto praticarono un delicato esorcismo su una ragazza, posseduta dal demonio, figlia di un potente signore locale.
Siamo, appunto, nella Taranto del 42 d.c., gli apostoli Pietro e Marco, nel loro viaggio verso Roma, si trovano su un’umile barca che, da Mar Piccolo, sta per attraccare a Taranto. Non è una semplice sosta, ma una vera e propria missione da compiere prima di giungere a destinazione. Pietro sa che in quella città, nei giardini di una sontuosa villa, si annida una minaccia mortale. Sul suo cammino troverà il vecchio giardiniere Amasiano, che supererà il suo scetticismo nei confronti dell’apostolo ed accetterà di aiutarlo nel disperato tentativo di salvare la giovane Nevia, posseduta da un demone. Durante l’esorcismo, però, Pietro scopre che quel demone è una sua vecchia conoscenza con cui ha un conto in sospeso.
Con la formula del “docu-racconto” viene riportata alla luce una storia ricca di fascino e sconosciuta ai più, le cui testimonianze ancora affiorano in diversi punti della città, dalla Cripta del Redentore alla facciata del duomo di San Cataldo; personaggi della Taranto antica prenderanno nuova vita e verranno svelati dettagli poco noti sull’antichissimo rito dell’esorcismo degli indemoniati. Il romanzo, la cui introduzione critica è curata dal professor Antonio Basile, storico, scrittore e docente ordinario di Antropologia Culturale dell’Accademia delle Belle Arti di Lecce, rientra nella collana editoriale di storia locale della casa editrice Edit@.
L’AUTRICE
Silvia Quero, nata nel 1978, si laurea nel 2003 in Scienze dei Beni Culturali all’università Aldo Moro di Bari, con tesi in “Archeologia Paleocristiana ed Altomedievale”, competenza che la fa lavorare in progetti di cooperative volti al recupero e valorizzazione del patrimonio storico e archeologico locale. Contestualmente, indirizza il suo lavoro specializzandosi nel campo della comunicazione, collaborando con numerose testate giornalistiche come giornalista, consulente editoriale e direttore responsabile. Nel 2003, dirige una delle prime testate giornalistiche in Italia on line a carattere esclusivamente quotidiano. L’esperienza nella comunicazione multimediale la porta, fra il 2004 al 2006, a tenere seminari sul tema, presso la sede tarantina della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “Aldo Moro”. Impegnata nel sociale, ha contribuito, fra l’altro, alla realizzazione della panchina rossa contro il femminicidio presente in Piazza della Vittoria a Taranto, creandone i motivi ornamentali. Nel 2017 vince il Premio Ciaia per la letteratura, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, per l’opera “L’esorcismo di Pietro” (Edit@ 2017). Dal 2018 è direttrice editoriale della collana “InEdit@”, dedicata alle opere prime e testi sperimentali, della casa editrice Edit@.