Nel comizio di ieri sera di Emiliano D’Amato spuntano le prime grandi incongruenze legate al Bilancio di Previsione per l’ente , che secondo alcune indiscrezioni, sarebbe sull’orlo del dissesto.
Le informazioni arrivano direttamente dal parere espresso dal Revisore dei Conti, datato 19 aprile 2018 e dallo schema di giunta del Rendiconto 2017 approvato nella giornata di ieri.
Si tratta di una parte della verità sullo stato di salute dei conti del Comune di Pulsano – dice D’Amato – e che a questo punto riusciremo a svelare nel dettaglio solo quando avremo maggiore contezza anche del rendiconto definitivamente approvato del 2017 con le relative relazioni del Revisore.
Per il momento possiamo certamente affermare che il risultato di dieci anni di amministrazione Ecclesia-Laterza (il primo sindaco, il secondo per molto tempo assessore ai lavori pubblici e bilancio – ndr) e dei loro candidati alla carica di Sindaco che si ripresentano dopo aver approvato insieme ai loro padri politici in giunta questo disastro, si sintetizzano in 6,5 milioni di disavanzo nel 2017 e in una condizione amministrativa da pre-dissesto visibile nelle carte, così come certifica la relazione di accompagnamento ai conti che testualmente dice di “limitare gli impegni di spesa a quelli strettamente necessari al funzionamento dell’ente” – afferma l’ex consigliere comunale di opposizione e candidato sindaco.
Un paese costretto alla paralisi, secondo D’Amato, dove è a rischio vi è persino il conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani, nella cava della Manduria Ambiente che minaccia di chiudere le porte dello stabilimento se il Comune di Pulsano non pagherà almeno le spese correnti.
In virtù della condizione di pre-dissesto, Pulsano, dovrà imparare a fare progetti e programmazione sulla base delle risorse che potranno arrivare dai fondi strutturali – spiega D’Amato – Ma anche qui ci vorrà una classe dirigente diligente e pulita, considerato che nelle osservazioni arrivate all’amministrazione dal responsabile della revisione dei conti, vi sono anche gli 1,7 milioni di euro da accantonare per la restituzione alla Regione Puglia del finanziamento relativo al progetto idrovie, mai realmente realizzato nel Comune di Pulsano.
Nelle voci di spesa che appesantiscono il fardello di debiti del Comune, D’Amato ha citato ieri anche gli 1,3 milioni di euro di debiti fuori bilancio da accantonare per l’ingiunzione di pagamento promossa dalla CISA per lo smaltimento in discarica dei rifiuti, gli 890 mila euro di debiti fuori bilancio per Manduria Ambiente, i 10 milioni di euro di prestiti chiesti a Cassa Depositi e Prestiti con un rateo annuale di 350mila euro per 30 anni.
Una eredità troppo pesante che va gestita con cautela e grande attenzione, innanzitutto portando legalità e trasparenza dentro il Comune di Pulsano – dice D’Amato – ma provando a riprogrammare lo sviluppo partendo dal grande potenziale inespresso, che però dovrà essere gestito con logiche politiche, senso di responsabilità e grande rigore, spazzando via tutto quello che ci riporterebbe al passato e ai “colpevoli” di questa grave condizione di indebitamento.
E’ un fallimento politico dei nostri predecessori, che adesso perdono tempo a litigare fra di loro in questa campagna elettorale in due liste separate – sottolinea Emiliano D’Amato – Ora spetta però ai pulsanesi tornare ad avere fiducia, invertendo la rotta e programmando il futuro proprio dalla condizione attuale che abbiamo il dovere di stoppare, cominciando dai servizi primari come controllo e l’ordine nel territorio, la pulizia delle strade e dei cassonetti e il rispetto dei contratti di servizio per la gestione dei rifiuti che i pulsanesi pagano con una TARI ai massimi livelli.
Pulsano (TA), 29 maggio 2018