Tutta questa attenzione sulle poltroncine in questo o quel cda è il risultato di una politica che continua a mostrarsi attenta solo alle nomine, così mentre Comune e Provincia lasciano in braghe di tela AMAT e CTP, a pagare il prezzo più alto sono cittadini e lavoratori addetti a quei servizi.
Gaetano Raguseo, segretario della FILT CGIL, interviene così sul tema del trasporto pubblico che in queste ore registra l’empasse sia nella municipalizzata ai trasporti urbani sia nel Consorzio trasporti extra urbano.
Il Comune di Taranto ha presentato nei giorni scorsi il modello che si dovrebbe realizzare sul territorio attraverso il PUMS (Piano Urbanistico della Mobilità Sostenibile) – dice Raguseo – ma dimentica di partire dalle fondamenta di quella costruzione: ovvero la voce di chi quel servizio lo realizza da anni (circa 480 dipendenti AMAT ) e continua a farlo con un parco mezzi insufficiente, una pianta organica inadeguata, senza la manutenzione ordinaria dei bus vecchi o appena comprati al mercato dell’usato, senza considerare il personale della sosta tariffata e senza corrette relazioni sindacali. Non a caso sono mesi che chiediamo un confronto con l’ente proprietario dell’AMAT, ma ai tavoli il sindaco non lo abbiamo mai incontrato.
Eppure il prossimo incontro con l’AMAT l’ex presidente Cavaliere lo aveva appena convocato per il prossimo 5 giugno – spiega ancora il segretario della FILT – e finalmente avremmo potuto discutere con l’azienda i punti salienti di un piano industriale che ha bisogno dei lavoratori per essere realizzato.
Insomma mentre si riaprivano finalmente i rapporti con il sindacato, a scompaginare tutto arrivano prima le dimissioni del vice presidente e poi l’interruzione del rapporto con Cavaliere, decaduto per statuto.
Non vogliamo entrare nel merito di questi accadimenti – sostiene Gaetano Raguseo – ma è davvero sintomatico che mentre di sta per aprire una interlocuzione tutto venga invece azzerato e cancellato con un colpo di spugna.
Si naviga a vista anche nei rapporti con il Consorzio Trasporti Pubblici.
L’autorità anti corruzione aveva già spiegato al presidente Tamburrano che non avrebbe potuto fare nomine, ma sembra che l’unico elemento che riesce a smuovere la classe politica locale sia quello che riguarda proprio le poltrone da occupare, mentre restano sullo sfondo ad esempio gli stipendi che i 260 lavoratori CTP rischiano di non percepire in mancanza di un presidente, o ancora i servizi che rischiano di essere cancellati per l’incapacità della Provincia di presentare un Piano di bacino con le necessità di trasporto di tutta la provincia e concordato con tutti i portatori di interesse – sottolinea Raguseo – In assenza di quel Piano sarà la Regione a decidere per noi.
Insomma si nominano o si rimuovono presidenti e mentre si sta per avviare un lavoro di programmazione, si imputa ai rapporti con sindacato, alla presunta mancanza di collegialità, o a chissà altro la ragione per azzerare tutto e ricominciare da capo – dice il segretario della FILT CGIL – noi continuiamo a chiedere invece rispetto dei lavoratori e dei cittadini, continuiamo a chiedere la tutela del trasporto pubblico e l’integrazione tra i vari mezzi (gomma, ferro, idrovie), e finalmente una inversione di tendenza rispetto alle relazioni con i rappresentanti dei lavoratori.
Comune e Provincia di Taranto convochino un vertice – termina Raguseo – e tornino a chiedere ai lavoratori: gli unici, insieme agli utenti, che le criticità di quel servizio le conoscono bene e le pagano sulla loro pelle.
Taranto, 28 maggio 2018