La Provincia di Taranto promuove una iniziativa per onorare la memoria di Piero Lacaita (Manduria, 29 luglio 1923 – Manduria, 16 maggio 2009), editore in Manduria, espressione del rinnovamento culturale e civile del Mezzogiorno e dell’Italia.
Il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, ha accolto la richiesta di intitolare la sala ora indicata come ex-biblioteca Acclavio a Piero Lacaita e di apporre una targa in marmo all’ingresso del Palazzo del Governo a seguito della proposta del dirigente Salvatore Marzo del liceo “Aristosseno” di Taranto, della dirigente Maria Maddalena Di Maglie del liceo De Sanctis di Manduria e della Comunità della Cultura.
Per l’occasione si terrà una conferenza dal titolo “ Piero Lacaita: è l’editore ideale. Il Libro come viaggio: dal paese al mondo” tenuta dal prof. Gaetano Quagliariello, docente universitario e senatore della Repubblica autore di saggi pubblicati da Lacaita e direttore della collana “La classe politica” con studi comparati tra Italia, Francia e Gran Bretagna.
L’editore Lacaita è stato per il Mezzogiorno un punto di incontro tra intellettuali e studiosi che hanno dedicato la loro vita alla crescita dei valori etico-politici. Il suo primo riferimento culturale fu il liberalismo di Piero Gobetti, ma la realtà del Mezzogiorno lo portò ad incontrarsi con coloro che considerò i suoi maestri, in primis Tommaso Fiore che lo convinse a non lasciare Manduria ed a confrontarsi con il meridionalismo di Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini e Gabriele Pepe e a mantenere i legami con lo storicismo di Benedetto Croce con il quale si incontrò nel 1944 a Napoli accompagnato dall’editore barese Franco Laterza.
Ricondusse a unità nella sua casa editrice i tanti intellettuali isolati nel municipalismo per la elevazione del tono culturale nazionale.
La cerimonia di intitolazione si svolgerà venerdì 25 maggio alle ore 18 nel salone della ex biblioteca Acclavio – Palazzo del Governo via Anfiteatro 1 – Taranto.
A seguire, alle 19,30, verrà scoperta una lapide in memoria dell’illustre intellettuale manduriano all’ingresso del Palazzo del Governo.