Senza alcuna polemica, ma per dovere di verità, sottolineiamo di non essere tra i sottoscrittori del documento sul tema Lega Pro di calcio inviato alle redazioni a nome di tutto il consiglio comunale. Ovviamente vogliamo spiegarne le ragioni.
Prima di tutto pensiamo che le reazioni vadano sempre ponderate acquisendo tutte le informazioni possibili, visto che ormai da molte settimane gli organi di stampa informano di una discussione in atto in FIGC sull’ammissione delle seconde squadre di società di serie A in Lega Pro, ma dal campionato 2019/2020. Puntualmente infatti è arrivata la smentita di Gabriele Gravina,Presidente della Lega Pro, che conferma questa discutibile ipotesi a partire dal 2019 con un’anticipazione solo nel caso che non si arrivi a 60 squadre senza comunque eliminare i ripescaggi.
Il secondo motivo è che la piazza storica decaduta, il calore,la passione dei tifosi, sono elementi da considerare sicuramente, ma devono fare i conti con un tentativo di rilancio del calcio italiano ormai in secondo piano nel circuito europeo. La politica locale può spingere i propri rappresentanti nazionali a svolgere un tentativo di persuasione morale nei confronti della FIGC affinché valuti con attenzione le modalità di questa innovazione avendo cura di tutelare le squadre di serie D e C che sono linfa reale del calcio italiano. Al contempo dovremmo provare a capire se come amministratori possiamo mettere in campo ulteriori azioni atte a promuovere e far crescere le realtà sportive locali, non solo del calcio. A causa della crisi della nostra città abbiamo perso due società ,rispettivamente nella pallavolo e nel basket che ci hanno fatto brillare nella vetrina nazionale ed europea. Consapevoli che la mancanza di fondi e strutture rende difficile una seria programmazione avviamo un confronto franco con il mondo dello sport. Noi vogliamo con forza che il Taranto approdi alla Lega Pro, ma proprio per questo forse sarebbe il caso di ragionare sin da ora se esistono e come aiutare a reperire le risorse necessarie per iscrizione, fideiussione e programmazione, senza doversi ridurre a rincorse e rimpalli di responsabilità dell’ultima ora come degli scorsi anni.
I consiglieri comunali
Piero Bitetti
Gianni Cataldino
Vittorio Mele