“Come avevo annunciato ieri, ho partecipato all’incontro del tavolo Ilva convocato dal presidente Emiliano solo per rispetto istituzionale e non per altro. Apprendo ora, da un comunicato stampa della Regione Puglia, che stamattina si sarebbe istituito l’ennesimo tavolo sull’Ilva, questa volta quello regionale. Mi era sembrato in verità che dal dibattito e dall’invito dei sindacati arrivassero indicazioni a rispettare i due tavoli esistenti (quello tarantino e quello nazionale)”.
Così, in una nota, Gianni Liviano, consigliere regionale del Gruppo Misto, che aggiunge: “a prescindere ,però dal numero dei tavoli, si avverte il bisogno di prospettive chiare e condivise. Più che di istituzioni desiderose di spazi di protagonismo, si avverte il bisogno di equilibrio, di responsabilità’ e di coerenza. Appare del tutto evidente il rischio – continua Liviano – che l’ansia di protagonismo, la strumentalizzazione dei problemi, finanche di quelli così grandi come la vicenda Ilva, diventino l’elemento primario che spinge l’azione del presidente Emiliano sempre più vittima della sua ansia di ribalta mediatica e sempre meno attore di costruzione di futuro della nostra comunità”.
Al contrario, fa presente Liviano, “la partita che ci deve stare a cuore è il futuro di Taranto e del suo territorio.
Se il presidente della Regione vuole dimostrare che l’argomento Ilva non è solamente uno strumento che gli consente visibilità ma una cosa che gli sta davvero a cuore, investa su Taranto, come da noi molteplici volte richiesto, sulla costruzione di prospettive di diversificazione di sviluppo, fornisca strumenti e supporti finanziari alla legge per Taranto, restituisca ai consiglieri regionali del territorio la possibilità di costruire con il supporto degli uffici, il piano strategico della legge stessa. Un presidente di Regione che, da un lato, ipotizza forme di chiusura parlando in nome e per conto della Regione, ma senza aver condiviso con nessun organismo politico questa scelta, e che, dall’altro, non solo non condivide, ma anzi osteggia, come finora ha fatto per esempio nei miei confronti, l’impegno dei consiglieri del territorio per costruire alternative di sviluppo, rischia di perdere qualsiasi credibilità”.
Detto questo, aggiunge Liviano, “il nostro auspicio rimane sempre che tutti gli attori istituzionali, sindacali, sociali, economici della città facciano squadra chiarendosi sugli obiettivi evitando che continui ad accadere che, a giorni alterni e a seconda dell’occasionale interlocutore, un giorno non bisogna perdere neanche un posto di lavoro, il giorno dopo bisogna chiudere l’Ilva”.
E sulla decisione di spostare a Taranto, in Prefettura, il tavolo Ilva, il consigliere regionale tarantino è netto: “se l’obiettivo è quello di riappropriarsi di un ruolo, allora non serve a niente; al contrario, se l’obiettivo di Regione, Comune e organizzazioni sindacali è quello di tornare a fare squadra nell’interesse della comunità, dell’ambiente, della salute, del lavoro allora possiamo sperare di poter recitare un ruolo forte e tornare ad essere interlocutori credibili nei confronti del Mise e degli acquirenti dello stabilimento siderurgico di Taranto”.
Secondo Liviano, infatti, questo “è il momento in cui la nostra comunità deve fare squadra. Mille sono i distinguo e le differenze che si potrebbero accampare per motivare percorsi da battitori liberi, ma ciascuno di loro, per quanto legittimo, non potrebbe mai giustificare che le istituzioni locali si presentino separate nell’interlocuzione con il governo centrale avendo in mente un progetto di futuro e non ripetute aspettative di protagonismo”.