La gestione della ristorazione ospedaliera pugliese, che da circa due anni tiene banco in Regione, procede incurante verso la gara unica del servizio.
Noi di Sinistra Italiana/Liberi e Uguali, che seguiamo la vicenda da tempo, non ci stiamo e saremo al fianco del personale dipendente delle ditte operanti nelle ASL pugliesi che hanno proclamato, con le sigle sindacali, per il 15 maggio prossimo, lo sciopero regionale.
Condanniamo il modus operandi della Regione Puglia che non preserva tanti importanti servizi già attivi e funzionanti nella nostra regione per fare spazio a nuove scelte, per niente condivisibili. Per esempio la cucina ospedaliera del S.S. Annunziata di Taranto, ristrutturata recentemente, come tutte quelle della provincia, secondo la nuova programmazione regionale sarà destinata ad essere utilizzata unicamente per riscaldare pasti, precotti a diversi chilometri di distanza, a centinaia di pazienti e personale sanitario.
E’ inaccettabile prevedere un servizio di ristorazione ospedaliera con pasti cucinati col metodo “cook and chill”, cioè con l’utilizzo di alimenti surgelati, poichè riteniamo che la cura dei pazienti, presso i nostri ospedali, debba innanzitutto essere garantita da pasti di qualità che sono parte integrante dell’assistenza sanitaria che si fornisce ai degenti. Le nostre premure sono altresì rivolte ai lavoratori per i quali insistiamo sulla internalizzazione del servizio. Una garanzia che dovrebbe essere concessa ai lavoratori che da anni prestano con esperienza il loro servizio. Per loro chiediamo la massima tutela, affinchè siano mantenuti i livelli occupazionali e reddituali.
Noi non condividiamo questa deriva che rischia di portare ad avere in Puglia solo 7 centri cottura su 23 in regola con la normativa vigente ( quello degli Ospedali Riuniti di Foggia, Barletta, Di Venere e Giovanni XXIII di Bari, Brindisi, Ostuni e Castellaneta).
Sinistra Italiana/Liberi e Uguali ritiene che in Puglia continuano ad essere spesi male i soldi pubblici, dal momento che il 95% del servizio di ristorazione ospedaliera a causa dello stallo regionale è attualmente affidato in proroga, a costi che sono il doppio, a volte il triplo, rispetto alle linee guida dell’Anac.
Chiediamo dunque al Presidente Emiliano di rivedere queste scelte e di tenere in considerazione il progetto della internalizzazione del servizio.
Mino Borraccino