Nella odierna seduta consiliare il Gruppo Indipendente per Taranto, cui aderiscono cinque consiglieri comunali, ha unanimemente espresso parere favorevole in ordine al bilancio oggetto di approvazione.
Nel suo intervento il capogruppo, Floriana de Gennaro, dopo aver stigmatizzato l’assenza del Sindaco dallo scranno del Primo cittadino, ha auspicato l’approvazione di un “atto di indirizzo” affinché in futuro, in occasione dell’approvazione di importanti documenti contabili, tutti i Consiglieri comunali possano riceverli con un adeguato anticipo in moda poterli studiare.
Proprio il grave ritardo con cui è stato predisposto e portato all’approvazione il Bilancio di previsione, ha obbligato i consiglieri a «dover esaminare in pochissimi giorni – ha detto Floriana De Gennaro – una valanga di dati, certamente di non facile lettura, e tutto questo mentre eravamo bersagliati dai pareri negativi dei revisori, contrastanti con quelli positivi dati dalla competente struttura amministrativa dell’Ente», una situazione di stress che ha portato, nell’ultima seduta consiliare, alla degenerazione dei toni della assemblea.
In tale occasione il Gruppo Indipendente per Taranto ha chiesto e ottenuto il rinvio della discussione del bilancio di previsione, un lasso di tempo che ha consentito di poter analizzare meglio i dati contabili e aderire al rimedio contenuto negli emendamenti riguardo al costante controllo dell’effettività delle coperture finanziarie.
«Questo consentirà di monitorare – ha poi detto Floriana de Gennaro – le preoccupazioni espresse dai revisori dei conti in ordine all’effettività delle entrate ed alla conseguente copertura delle spese, anche se non è quello che avremmo voluto se avessimo avuto il tempo di una maggiore ponderazione».
Nonostante ciò il Gruppo Indipendente per Taranto ha deciso di votare in modo favorevole perché «non approvare il bilancio – ha detto Floriana de Gennaro – significa condannare il nostro Comune al commissariamento e, quindi, alla perdita dello stimolo del consenso politico sottostante ad ogni formazione democratica. Non pensiamo che questa sia la scelta migliore per la nostra Città in quanto vi sono da affrontare decisioni importanti che involgono il futuro di noi tutti, soprattutto dovute all’insediamento della nuova dirigenza alla guida dell’ILVA».
Un voto favorevole nonostante che il Gruppo Indipendente per Taranto, pur facendo parte della maggioranza, non è direttamente coinvolto nelle attività di governo della città né di sottogoverno, né tanto meno ha mai chiesto ed avuto altri incarichi se non quelli di Consiglieri connessi alla nostra riuscita elettorale.
Floriana de Gennaro ha infatti sottolineato che «nulla abbiamo chiesto, né avremmo potuto chiedere, in cambio di un voto favorevole che non facesse sciogliere il Consiglio. Facciamo parte della maggioranza, anche se non di quella di governo, per cui l’eventuale scioglimento del Consiglio ci vedrebbe sullo stesso piano dell’opposizione in quanto non perderemmo, come loro, il governo di questa città che già non ci appartiene se non nel sostegno politico a questa giunta ed al suo Sindaco».
«Eppure – ha poi detto il capogruppo del Gruppo Indipendente per Taranto – avremmo potuto far leva, e non l’abbiamo fatto, sul nostro peso per rivendicare quanto spetterebbe ad una qualsiasi forza a sostegno della maggioranza, soprattutto se questa rappresenta il secondo gruppo per consistenza dell’intero consiglio, ed invece riteniamo di approvare, senza alcuna contropartita questo bilancio, assumendone tra l’altro, ed a differenza dell’opposizione, le relative responsabilità».
«Tanto lo facciamo – ha concluso Floriana de Gennaro – per rispetto della città, dei nostri cittadini e di tutti coloro che ritengono che la perdita di una guida democratica in favore di una burocratica sia la peggiore ulteriore iattura per il futuro sviluppo della nostra collettività».
Intervento del capogruppo, Floriana de Gennaro
Signor Presidente del Consiglio, Signori assessori, colleghi consiglieri.
Il Gruppo Indipendente per Taranto è tenuto ad assumere una posizione ben precisa e chiara nei confronti dei propri elettori e di questo Consiglio in ordine al proprio voto di approvazione o meno del bilancio di previsione per gli anni 2018-2020 ed agli emendamenti proposti in Commissione straordinaria bilancio in seguito ai rilievi ed osservazioni mossi dai revisori dei conti che si sono pronunciati in termini negativi.
Prima di chiarire la nostra posizione politica è necessario soffermarsi su alcune osservazioni metodologiche che dovranno, secondo noi, essere da monito per futuri identici appuntamenti che riguardano i conti dell’Ente e che per questo attengono alla dimensione di sviluppo dell’Ente e di salvaguardia della sua tenuta.
In primo luogo riteniamo che vada affermato un principio di rispetto per noi tutti Consiglieri, alla maggioranza o all’opposizione che si appartenga, in ordine alla possibilità di chiaro discernimento di quelli che sono gli atti fondamentali che investono, non solo il futuro economico della nostra Comunità, ma anche la nostra serenità personale insieme a quella delle nostre famiglie, atteso che siamo chiamati ad esprimere il nostro consenso o meno in ordine a questioni di fondamentale importanza che riguardano la nostra responsabilità amministrativo-contabile, e quindi patrimoniale.
La legge, nel caso del bilancio oggetto dell’odierna approvazione, fissa limiti temporali ben precisi, e cioè il 31 marzo di ogni anno. Questo vuol dire che il legislatore ha ritenuto che tre mesi dalla chiusura dell’esercizio precedente fossero per l’Ente sufficienti per la programmazione degli esercizi a venire.
D’altronde non è dato poter pensare di programmare qualcosa se non all’inizio dell’esercizio.
Ci rendiamo conto che il lavoro di raccolta dei dati è immane, ed in considerazione di ciò non vogliamo affatto riversare le ragioni del ritardo sul personale, bensì su come il personale è organizzato e sulla necessità che siano ancor più valorizzata la multidisciplinarietà e la formazione del personale e quindi migliorare le loro competenze, in modo tale che i loro compiti si completino al più tardi entro i primi giorni di febbraio, così come avviene per la gran parte degli Enti Pubblici, soprattutto statali, consentendo quindi ai revisori di fare le proprie valutazioni ed a noi Consiglieri di poter prendere in considerazione quanto di lì a poco saremo tenuti ad approvare.
E’ per questo che sul punto intendiamo preannunciare un atto di indirizzo che prescriva scadenze ben precisa per lo svolgimento dei subprocedimenti che anticipino l’esame del documento finale da parte del Consiglio, in modo tale che, nel rispetto delle proposte che perverranno dalla maggioranza stessa e della necessità di controllo da parte anche delle opposizioni il documento assuma vere caratteristiche di atto politico programmatico, superando in tal modo logiche di mera convalidazione di scelte rimesse a soggetti diversi dal Consiglio che, invece, ne ha specifica competenza hai sensi dell’art. 42 del TUEL.
Quello che ancora una volta è avvenuto quest’anno è l’acquisizione del materiale oggetto d’approvazione da parte di noi tutti Consiglieri a termine ormai scaduto, con la premura di dover esaminare in pochissimi giorni una valanga di dati, certamente di non facile lettura, e tutto questo mentre eravamo bersagliati dai pareri negativi dei revisori, contrastanti con quelli positivi dati dalla competente struttura amministrativa dell’Ente.
La degenerazione della discussione, causata anche dallo stress determinatosi in ragione del ristretto arco temporale a disposizione per l’approvazione, è da ultimo sfociata nei toni avutisi nell’ultimo Consiglio Comunale dove si è arrivati al punto da aprire una querelle in merito alle conoscenze contabili dei professionisti a vario titolo coinvolti a rendere i loro pareri.
Tanta confusione potrebbe essere per noi Consiglieri un facile alibi per sottrarci dalle nostre responsabilità di amministratori a tal punto che, anche approvando un qualcosa di non corretto, ciò troverebbe attenuazione nella confusione che ha investito i professionisti, figuriamoci comuni cittadini eletti come Consiglieri comunali, retrocedendo a colpe lievi le nostre responsabilità.
Noi del Gruppo Indipendente questo non lo vogliamo, in quanto intendiamo perorare la via della responsabilità e non certamente quella di facili giustificazioni che ci esonerano dal peso del compito che ci compete. Vogliamo capire e ben comprendere in futuro la correttezza della sintesi del dato contabile che è sottoposto alla nostra approvazione al fine di meglio regolarci, e tanto per poter agire come ci richiedono, e da buoni padri e madri di famiglia, non spendendo soldi se non siamo sicuri di averli disponibili, affermando, per altro verso, il ruolo di indirizzo e programmazione che a noi è stato demandato e che può svolgersi attraverso scelte condivise ed attentamente valutate.
In merito al voto che il nostro Gruppo unanimemente ha deciso di esprimere in ordine al bilancio oggetto di approvazione è, malgrado ciò, favorevole.
Ci teniamo a chiarire il perché di tale scelta in modo tale che la stessa sia ben compresa come decisione di carattere politico che nulla ha a che fare con comportamenti “ricattatori” non a noi ad uso.
In linea con quanto sopra detto, abbiamo per primi promosso un rinvio della discussione del punto perché avevamo necessità di comprendere ancor meglio quale fosse la portata dei discordanti pareri espressi dai revisori e dai dirigenti del Comune. Abbiamo avuto, anche in questo caso, poco tempo ed abbiamo aderito al rimedio contenuto negli emendamenti riguardo al costante controllo dell’effettività delle coperture finanziarie. Questo consentirà di monitorare le preoccupazioni espresse dai revisori dei conti in ordine all’effettività delle entrate ed alla conseguente copertura delle spese, anche se non è quello che avremmo voluto se avessimo avuto il tempo di una maggiore ponderazione.
Non approvare il bilancio significa però condannare il nostro Comune al commissariamento e, quindi, alla perdita dello stimolo del consenso politico sottostante ad ogni formazione democratica. Non pensiamo che questa sia la scelta migliore per la nostra Città in quanto vi sono da affrontare decisioni importanti che involgono il futuro di no tutti, soprattutto dovute all’insediamento della nuova dirigenza alla guida dell’ILVA. Un anno è lungo da passare fino alle prossime elezioni e non possiamo permetterci di perdere anche questo treno.
Ci teniamo a sottolineare come sia estremamente complessa la scelta del nostro Gruppo e quanto tale scelta abbia caratteristiche squisitamente politiche.
Il nostro Gruppo, sia pur appartenente alla maggioranza, non è direttamente coinvolto nelle attività di governo della città né di sottogoverno. Non abbiamo chiesto ed avuto altri incarichi se non quelli di Consiglieri connessi alla nostra riuscita elettorale. Nulla abbiamo chiesto, né avremmo potuto chiedere, in cambio di un voto favorevole che non facesse sciogliere il Consiglio. Facciamo parte della maggioranza, anche se non di quella di governo, per cui l’eventuale scioglimento del Consiglio ci vedrebbe sullo stesso piano dell’opposizione in quanto non perderemmo, come loro, il governo di questa città che già non ci appartiene se non nel sostegno politico a questa giunta ed al suo Sindaco.
Eppure avremmo potuto far leva, e non l’abbiamo fatto, sul nostro peso per rivendicare quanto spetterebbe ad una qualsiasi forza a sostegno della maggioranza, soprattutto se questa rappresenta il secondo gruppo per consistenza dell’intero consiglio, ed invece riteniamo di approvare, senza alcuna contropartita questo bilancio, assumendone tra l’altro, ed a differenza dell’opposizione, le relative responsabilità.
Tanto lo facciamo per rispetto della città, dei nostri cittadini e di tutti coloro che ritengono che la perdita di una guida democratica in favore di una burocratica sia la peggiore ulteriore iattura per il futuro sviluppo della nostra collettività
Taranto, lì 27 aprile 2018