Nella giornata di ieri il personale della Guardia Costiera del 6° C.C.A.P. di Bari, nell’ambito di controlli sulla filiera della pesca ha individuato, a seguito di un’accurata attività di indagine e di controllo del territorio, un grossista abusivo di prodotti ittici sito presso il mercato ittico di Taranto, ponendo sotto sequestro la struttura occupata abusivamente di circa 200 metri quadri, utilizzata per deposito e lavorazione di prodotti ittici.
Il sequestro dello stabile e di tutte le attrezzature tecniche ivi presenti (celle frigo, arriccia polpi, lavacozze, ecc.) è stato effettuato in quanto la struttura, di proprietà comunale, è risultata occupata abusivamente, priva di qualunque autorizzazione sanitaria e concessione per l’utilizzo, con gravissime carenze igienico-sanitarie accertate da un medico veterinario della locale ASL.
All’interno, oltre alle suddette attrezzature tecniche, sono stati rinvenuti circa 2.500 kg. di prodotti ittici vari, la cui gran parte (circa 2 tonnellate) risultava congelata in evidente cattivo stato di conservazione, unitamente a prodotto non congelato in violazione delle procedure alimentari previste per la “catena del freddo”. Tutto il prodotto ittico è stato, quindi, sottoposto a sequestro al fine di tutelare la salute dei consumatori, poiché era in procinto di essere commercializzato.
Agli ignari consumatori sarebbero stati venduti gamberetti manipolati e congelati, senza alcuna precauzione in violazione delle più elementari norme igieniche; infatti il locale ed i banchi di lavoro sono stati rinvenuti sporchi ed in cattivo stato di manutenzione, vista la presenza evidente di ruggine. Tutto il prodotto ittico sequestrato, tra cui cozze sgusciate, tonno rosso (circa un quintale) catturato illegalmente, calamari, seppie e scampi, risultava d’altronde privo di qualunque tipo di etichettatura e tracciabilità, quindi di dubbia provenienza, e sicuramente frutto di pesca illegale.
Il controllo degli uomini del 6° C.C.A.P. di Bari ha messo in evidenza altri profili penali di interesse dell’Autorità Giudiziaria alla quale sono stati deferiti i gestori di origine tarantina.
Bari, 26 aprile 2018.