Nei mesi passati lanciai l’idea di un codice etico da valere sia per i candidati sia per gli eletti al Comune di Brindisi. Nei giorni scorsi il Prefetto di Brindisi e la Procura della Repubblica hanno comunicato che monitoreranno lo svolgimento delle elezioni per evitare il rischio di inquinamento del voto. Io mi impegno a non accettare nelle liste della coalizione che mi sostiene candidati che abbiano subito condanne o che siano anche semplicemente indagati per reati contro la pubblica amministrazione. Di conseguenza mi impegno a non accettare alleanze con personaggi che versino in tale stato giudiziario o che seppure non candidati siano gli animatori di liste o di partiti politici. Altrettanto mi impegno ad adottare tutti quegli strumenti ed atti affinche’ gli eletti, sindaco e consiglieri comunali, nonché gli assessori, non abbiano o comunque cessino tutti i rapporti economici, professionali, di fornitura, di appalti, di concessione intrattenuti direttamente o indirettamente (congiunti, parenti, società delle quali siano amministratori o soci anche tramite parenti) con il Comune. E’ ora di finirla di considerare il Comune di Brindisi come una mucca da mungere per le bramosie e gli interessi di quei pochi che hanno trasformato la politica in una occasione per perseguire interessi personali che non hanno a che vedere con il bene della città.