“È opportuno che la delega, in materia di gestione dei rifiuti e di concessioni autorizzative per la realizzazione e la gestione di impianti di smaltimento di rifiuti, compresa la valutazione di impatto ambientale, passi in capo alla Regione Puglia. A tal proposito, insieme ai colleghi Mario Pendinelli, Ruggiero Mennea e Mino Borraccino, ho presentato una modifica al testo dell’articolo 11 della legge regionale n°9 del 27 maggio 2016”.
Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda legata alle concessioni per la riapertura della discarica Vergine di Lizzano, ricadente nell’isola amministrativa del Comune di Taranto, e per l’ampliamento del terzo lotto della discarica La Torre-Caprarica a Grottaglie, con implicazioni gravi dal punto di vista ambientale e sanitario anche per il Comune di San Marzano di San Giuseppe, ai quali si aggiunge il recente via libera per la realizzazione a Massafra di un impianto per il trattamento dei fanghi provenienti dai depuratori e l’ulteriore nuova autorizzazione alla Italcave di Statte. A scriverlo è il consigliere regionale del Gruppo Misto, Gianni Liviano, il quale era già intervenuto sull’argomento nel corso del Consiglio regionale dello scorso 17 aprile in occasione dell’approvazione della mozione con la quale si chiedeva alla Regione di impugnare l’atto autorizzativo dell’ampliamento della discarica di Grottaglie da parte della Provincia di Taranto.
“Taranto e il suo hinterland – sottolinea Liviano – non possono continuare ad essere gravate da decisioni fortemente impattanti per l’ambiente e la salute dei cittadini. Decisioni troppo spesso calate dall’alto che stanno trasformando il nostro territorio nella pattumiera della Puglia e dell’Italia”.
Di qui la decisione di proporre, insieme a Mario Pendinelli del Gruppo Misto, a Ruggiero Mennea del Pd e a Mino Borraccino di Sinistra italiana, una modifica all’articolo 11 della legge regionale sulle disposizioni del processo di riordino previsto dalle leggi regionali in materia di competenze. Anche perché, aggiunge Gianni Liviano, è sotto gli occhi di tutti il fatto che “gli organismi provinciali hanno dato evidenza di non voler ascoltare i cittadini del territorio. Con questa richiesta di modifiche, inoltre, puntiamo a far che la Provincia di Taranto sia tirata fuori da qualsiasi logica di sussidiarietà alle crisi emergenziali di rifiuti delle altre province pugliesi, perché il territorio tarantino è fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale dalla presenza di un colosso siderurgico, e dalle sue discariche, da un colosso del petrolio, da tre discariche di rifiuti speciali (Grottaglie, Vergine a Lizzano, Italcave a Statte), dall’inceneritore, prossimo al raddoppio, a Massafra”.
Nello specifico, all’articolo 11 della legge regionale 27 maggio 2016 n. 9 il testo è cosi modificato: “Si intende confermato in favore della Città Metropolitana di Bari e delle province il conferimento di competenze, funzioni o deleghe già conferite con precedenti disposizioni legislative e non espressamente abrogate e riordinate con la presente legge e con la l.regionale n. 31/2005. Passa invece in capo alla Regione la delega relativa a tutti i procedimenti autorizzativi per la realizzazione e la gestione di impianti di smaltimento rifiuti, di cui alla legge regionale 30/86, ivi compresa la valutazione di impatto ambientale”.