Nel quadro del più ampio progetto di tutela della vita umana in mare e dell’ambiente marino e costiero che vede fortemente impegnato il Corpo delle Capitanerie di Porto, gli uomini della Guardia Costiera di Taranto – Nucleo Port State Control, hanno emanato in data 19 aprile u.s., il provvedimento di fermo ai sensi della Direttiva 2009/16 della Comunità Europea recepita dall’ordinamento legislativo italiano con il D.Lgs 53 del 2011 e ss.mm. nei confronti di una nave da carico portarinfuse battente bandiera straniera ormeggiata presso il terminal ILVA.
Il provvedimento di fermo è stato adottato in quanto l’unità, successivamente ad una ispezione durata circa 12 ore, effettuata dagli ispettori del locale nucleo Port State Control, risultava essere in condizioni sub-standard secondo le normative internazionali per la sicurezza della navigazione. In particolare le gravi deficienze riscontrate riguardano gli impianti e i mezzi antincendio della nave, la certificazione obbligatoria, la preparazione dell’equipaggio a fronteggiar le situazioni di emergenza tra cui l’incendio grave e l’abbandono nave, i mezzi di salvataggio inutilizzabili, gestione dei rifiuti solidi a bordo non conforme alla normativa internazionale con presenza a bordo di materiale dannoso per l’ambiente marino in caso di discarica fraudolenta in mare, carte nautiche per il prossimo viaggio non aggiornate o mancanti, condizioni di vita e di lavoro a bordo insufficienti.
L’unità, è stata infatti sottoposta a fermo a causa delle numerose e gravi carenze riscontrate nel corso delle predette verifiche.
Al momento l’unità risulta ancora ferma nel porto di Taranto, sono in corso gli accertamenti da parte degli ispettori dell’Amministrazione di bandiera e del Registro di Classifica responsabile del rilascio della certificazione di sicurezza.
Giova ricordare che il Nucleo PSC della Capitaneria di Porto di Taranto, comandata dal Capitano di Vascello Claudio DURANTE, ha da sempre profuso notevoli sforzi nella lotta al fenomeno delle “carrette” del mare, ovvero navi sub-standard che, in difformità delle convenzioni internazionali, navigano con gravissimo pregiudizio per la sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino. La tutela del mare, difatti, è uno dei principali obiettivi che persegue la locale Capitaneria di Porto, soprattutto a seguito del riconoscimento dell’area del Mar Piccolo a S.I.N. (sito d’interesse nazionale).
A testimonianza del notevole sforzo profuso dagli ispettori della Guardia costiera di Taranto, oltre i brillanti risultati ottenuti nell’anno 2017 (nr. 45 navi straniere ispezionate di cui quattro detenute, e nr. 135 deficienze totali riscontrate) che hanno fatto registrare il vivo apprezzamento da parte del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, i dati di questo primo quadrimestre sembrano aumentare il numero di controlli nei confronti del naviglio nazionale e straniero, infatti sono già due le navi oggetto del predetto provvedimento di fermo, mentre sono state rilevate 109 deficienze su 21 delle unità ispezionate, e sono stati elevati verbali amministrativi per un importo totale di 7500 euro.