“Dopo anni di lotta, scontro politico, pareri avversi, dibattiti accesi, mozioni, delibere, ricorsi e confronti, il Comune di Taranto mette una pietra tombale su una fase socio politica importante e coerente su un punto: basta carichi inquinanti sulla popolazione. Oggi alle 15 il sindaco firmerà un protocollo di intesa con la joint venture del progetto Tempa Rossa. Per noi questo progetto significa solo maggiore inquinamento su Taranto, scarsa ricaduta occupazionale, aumento del rischio di incidenti. Melucci è responsabile della salute dei tarantini. Spero abbia riflettuto a lungo prima di avallare. Che Tempa Rossa avvii una fase di sponsorizzazione e supporto di attività cittadine a noi non interessa. Non ci affascina. Non ci convincerà mai. Non ci silenzia. L’obolo non fa parte della cultura di chi combatte sul serio per il bene di una comunità”. Lo dichiara l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato, che aggiunge: “Vale la pena ricordare che è soltanto grazie all’azione combinata dei cittadini attivi e di chi ha portato la loro voce in Europa che è stato possibile sollevare questioni fondamentali sia per il progetto Tempa Rossa, nello specifico come nell’intero ciclo produttivo della raffineria di Taranto: durante la visita della Commissione nel luglio 2017 finalmente sono state portate alla luce le modalità con cui la fase autorizzativa ha tenuto lontane le osservazioni dei cittadini e il reale impatto di quest’opera per il nostro territorio.
Una domanda va fatta: il progetto per la raffineria era esclusivamente ‘per lo stoccaggio e la movimentazione del greggio proveniente dal giacimento denominato Tempa Rossae, quindi un semplice deposito, ma quale è stato l’iter autorizzativo affinché ne fosse permessa anche la raffinazione a Taranto? Riesame dell’AIA, modifica sostanziale oppure il solito provvedimento ad hoc? Una variazione di questa portata, qualora realizzata, inciderebbe nel quadro ambientale tarantino e, ancora una volta, i cittadini sono tenuti all’oscuro di tutto e magari vengono distratti di proposito dalle ‘sponsorizzazioni'”.