“Una task forse regionale sull’occupazione che punti a trovare una soluzione nel qui e ora per gli 80 ex lavoratori Marcegaglia del sito di Taranto. E’ la richiesta che ho fatto attraverso un’interrogazione urgente rivolta al presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, all’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo, e per conoscenza al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano.
La Marcegaglia a Taranto, nell’ottobre 2013, ha chiuso il suo stabilimento lasciando per strada tutti i suoi dipendenti. Si tratta di un’ottantina di lavoratori particolarmente specializzati che si sono formati anche all’interno dello stabilimento e che hanno acquisto nel corso degli anni una serie di competenze professionali spendibili sul mercato. Da ottobre 2013 ci sono stati alcuni incontri, che hanno dato seguito a promesse, e attese. Purtroppo però sono passati quattro anni e mezzo e il futuro di questi lavoratori è sempre più incerto. A novembre 2015, dopo essere stati tutti licenziati, ora sono in Mobilità, era stato siglato un accordo sindacale in Regione Puglia, in virtù del quale la Marcegaglia s’impegnava a perseguire un’attività finalizzata a ricercare un soggetto industriale che potesse ricollocare i suoi ex dipendenti. Nel qui e ora nulla di tutto ciò è stato fatto. A questo si aggiunge che la Marcegaglia non solo non si è impegnata a portare avanti l’accordo, ma ultimamente ha fittato parte dei suoi capannoni all’azienda Vestas.
L’accordo di novembre 2015 scade a giugno 2018 e la Marcegaglia, ha fatto già sapere che non è più disponibile ad un proroga degli impegni presi. Questo atteggiamento è lesivo della dignità dei lavoratori, considerando anche che la Marcegaglia, risulta essere ancora in cordata con gli indiani di Arcelor Mittal per tentare di rilevare il più grande stabilimento siderurgico europeo, l’Ilva. Decisione questa che stride con l’atteggiamento avuto fino ad ora sul territorio di Taranto, dove l’azienda ha prima investito e poi è fuggita a gambe levate. Nella task force chiederò chiarezza e una ricollocazione per questi lavoratori”.