Trentasette pannelli per raccontare una storia di passioni e drammi nati con la promulgazione delle leggi razziali le cui conseguenze nefaste si sono abbattute sulla pelle di migliaia di migliaia di persone. Un periodo della storia che non va e non può essere dimenticata, soprattutto dai millenials che questi fatti lì conoscono, se li conoscono, dai libri di storia.
Tutto questo è ”1938 – La storia per le scuole”, la mostra itinerante organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah, iniziativa presentata ieri mattina in conferenza stampa da Gianni Liviano, consigliere regionale.
“L’evento si inquadra nel più complesso quadro di iniziative organizzate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Pari opportunità, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah e con la conferenza Stato-Regioni”, spiega Gianni Liviano, delegato all’uopo dal presidente della Regione Puglia e promotore perché la città dei due mari fosse candidata ad ospitare l’interessante mostra itinerante.
“La mostra – aggiunge Liviano – si inserisce nel progetto itinerante “1938 – La storia”, finanziato dall’ UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed è stata realizzata in occasione dell’80esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia”.
Alla conferenza stampa, oltre a Liviano, al prof. Spada in rappresentanza dell’Ufficio scolastico provinciale e al prof. Carmine Carlucci del Comitato per la qualità della vita, sono intervenuti in collegamento Skype il vicepresidente della Fondazione Museo della Shoah, Paolo Masini, e la dott.ssa Micaela Felicioni.
La mostra itinerante ha avuto il suo prologo lo scorso 16 ottobre a Roma. A Taranto, che con Cosenza sarà l’unica tappa programmata al Sud Italia.
“La memoria ha un senso solo se ha il coraggio e l’audacia di guardare al futuro”, ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione Museo della Shoah, Masini, che ha aggiunto: “lo scopo è che siano i giovani a interessarsi a queste importanti dinamiche. Le nuove generazioni, infatti, guardano con superficialità a questo particolare periodo della storia. Questa è l’idea della mostra. Puntiamo tantissimo su questo tipo di approccio. A Torino – ha concluso Masini – stiamo promuovendo una mostra, in collaborazione con la Rai, per la quale abbiamo chiesto a numerosi vignettistidi fama di creare una storia che ricordi l’eccidio cui fu sottoposto il popolo ebreo. La sfida è riuscire a far passare un periodo che sembra lontano ma che, poi, non è così lontano”.
“Abbiamo lavorato per portare questa importante mostra a Taranto – ha spiegato Gianni Liviano – perché vogliamo provare ad essere strumento di proposta positiva. Vogliamo provare a trasmettere la centralità dell’uomo, a prescindere dalla razza e dal credo religioso”.
Per Carmine Carlucci si tratta di “un’iniziativa straordinaria. Come Comitato per la qqualità della vita abbiamo realizzato a Taranto la giornata della cultura ebraica. Pertanto siamo impegnati a portare nelle scuole l’approfondimento di quello che è stata la Shoah e di quello che è la cultura ebraica.
“Abbiamo aderito all’iniziativa – ha spiegato il prof. Raffaele Spada, intervenuto in rappresentanza dell’Ufficio scolastico provinciale – perché intendiamo lanciare un importante messaggio ai ragazzi. Non ci può essere storia se non si guarda al futuro. I genocidi – ha aggiunto il prof. Spada – sono in agguato e non dobbiamo sottovalutarli. Ricordare il passato può contribuire a far sì che simili periodi restino confinati nelle pagine dei libri di storia”.
Fruitori della mostra, che sarà aperta al pubblico dal 16 al 21 aprile (ore 09.00/12.00 e 17.30/19.30) negli spazi espositivi della Galleria comunale del Castello Aragonese, saranno, principalmente, gli studenti delle scuole superiori di secondo grado. Gli istituti scolastici, infatti, adotteranno idealmente la mostra. Saranno, in particolare, gli studenti degli istituti Pacinotti, Righi, Archita, Battaglini e Ferraris a fare da ciceroni, alternandosi per tutta la durata della mostra e a illustrare Il percorso espositivo costituito da 37 pannelli, ai colleghi delle altre scuole e a quanti vorranno visitare l’importante evento.
All’iniziativa collaborano anche il teatro Crest, che porterà in scena una drammatizzazione a tema, e il Liceo musicale Paisiello.
La giornata di mercoledì pomeriggio sarà curata interamente dai ragazzi del Cpia: un modo, questo, per sensibilizzare anche al dramma dell’immigrazione e per suscitare sentimenti di comunanza.
Lunedì 16 aprile alle ore 15.00 avrà luogo l’inaugurazione dell’esposizione mediante la presentazione dell’iniziativa da parte dello storico della Fondazione prof. Amedeo Osti Guerrazzi e dei referenti della Fondazione Museo della Shoah alla presenza delle istituzioni locali invitate all’evento e del mondo della scuola che sarà rappresentato dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Taranto e dai dirigenti scolastici; da martedì 17 aprile e sino a venerdì 20 aprile, la mostra sarà aperta dalle ore 9.00 alle ore 12.00 alle visite guidate delle scolaresche delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Taranto e provincia, opportunamente
accompagnate dai rispettivi docenti referenti. Le visite guidate saranno assistite dai docenti delle istituzioni scolastiche che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento con l’ausilio, altresì, di studenti appositamente selezionati da parte delle istituzioni scolastiche stesse.
Ogni singola visita guidata avrà la durata orientativa di un’ora. La mostra resterà aperta anche nelle ore pomeridiane dalle ore 17.30 alle ore 19.30 (sabato escluso).
In particolare, nelle giornate di mercoledì pomeriggio e sabato mattina la mostra prevederà dei brevi momenti musicali sul tema realizzati dagli studenti del Liceo Musicale Paisiello di Taranto, mentre nelle giornate di mercoledì mattina e venerdì pomeriggio toccherà al teatro Crest di Taranto che porterà in scena una breve drammatizzazione dal titolo “Le farfalle di Terezine”.
Sabato 21 aprile avrà luogo, nei locali dove è allestita la Mostra, per la giornata conclusiva dell’evento, a partire dalle ore 10.00, un breve incontro sul tema “I genocidi del XX secolo. Oltre la Shoah” (dedicato anche al ricordo del genocidio armeno e delle foibe) che verrà illustrato da esperti del Comitato per la Qualità della Vita, i professori Carmine Carlucci, Mari Avakian,
Anna Maria Laneve, Antonio Fornaro e dal dott. Claudio Confessore.