La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia, su richiesta della
Procura Regionale della Corte dei Conti ha disposto il sequestro conservativo di
beni immobili e conti correnti bancari riconducibili al rappresentante legale di
una associazione antiracket ed a pubblici dipendenti dei Comuni di Lecce e
Brindisi per un valore complessivo pari ad euro 1.302.363,89, con contestuale
notifica di n.10 inviti a dedurre per le nascenti responsabilità conseguenti agli
atti illegittimi posti in essere.
L’azione cautelare è stata esercitata dal Vice Procuratore Generale Carlo
Picuno, cui il Procuratore Regionale Carmela de Gennaro ha assegnato
l’istruttoria a seguito delle risultanze investigative acquisite nell’ambito di una
indagine condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di
Lecce. Queste ultime portarono nel mese di maggio dello scorso anno
all’arresto del presidente di una locale associazione antiracket e dei suoi più
stretti collaboratori, i quali, associandosi fra loro, avevano posto in essere falsa
documentazione finalizzata alla percezione di contributi erogati dal MEF-IGRUE
per un importo pari ad € 2.033.103.
Per quanto di diretto interesse ai fini della quantificazione del danno patito
dalle casse erariali, gli accertamenti così condotti consentivano di individuare
nel presidente dell’associazione antiracket, in un dirigente e in un funzionario
in servizio presso l’ufficio Patrimonio del comune di Lecce, gli ideatori ed i
promotori dell’associazione a delinquere, i quali, unitamente ad ulteriori
soggetti, alcuni dei quali legati all’amministrazione comunale da vincolo
d’impiego, risultavano a vario titolo coinvolti nel compimento di plurimi reati di
truffa aggravata ai danni di amministrazioni pubbliche, falso ideologico,
peculato e corruzione.