“Non sono d’accordo sul fatto che la legge regionale, approvata ieri in aula consiliare, deleghi al presidente della Regione la nomina dei direttori generali delle Asl e dei del Direttore generale dell’Irccs pubblico. Mi pare eccessivo il potere di decisione conferito al Presidente e alla Giunta in assenza di oggettivi criteri di valutazione del merito al riparo dal rischio di un asservimento al potere politico che eccede il corretto instaurarsi di un rapporto fiduciario. Non si comprende, se non in quest’ottica accentratrice l’abrogazione della previsione della Legge Regionale 25/2006 in merito al parere obbligatorio della conferenza dei sindaci sulla nomina del dg asl, cassato con la legge approvata ieri. Particolarmente preoccupante appare poi il potere assoluto conferito al Presidente in merito alla nomina dei Dg attesa peraltro la particolare configurazione giuridica degli stessi in tema di organizzazione e reclutamento del personale. questa ragione ieri in aula ho votato contro”.
Così Gianni Liviano, consigliere regionale di maggioranza appartenente al gruppo Misto, in merito alla sua votazione ieri in aula durante i lavori del Consiglio regionale, difforme da quanto deciso dalla maggioranza di centrosinistra che guida la Regione Puglia.
“Non sono d’accordo – prosegue Liviano – perchè il dlgs 4 agosto 2016 n.171, al quale la legge regionale approvata ieri fa riferimento, già prevede l’istituzione presso il ministero della Salute di un elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del servizio sanitario nazionale e quindi l’ulteriore istituzione di una commissione regionale (così come previsto nella legge approvata ieri) che valuti per titoli e colloquio i candidati al titolo di direttore generale al fine di accertare le attitudini e le specifiche competenze rispetto all’incarico da ricoprire, e che poi proponga al Presidente della Regione una rosa di candidati ritenuti idonei appare in verità un’inutile ripetizione. Nella legge regionale approvata ieri sostanzialmente si dice che la commissione regionale dovrà valutare l’idoneità al ruolo di persone che già sono state ritenute idonee all’esercizio iscritte nell’elenco dei direttori generali tenuto al Ministero della Salute. Questa procedura, in verità molto farraginosa, appare davvero un’inutile ripetizione. Sarebbe utile, per il bene di tutti, – conclude Liviano – che nella scelta dei direttori delle Asl, la politica si tenesse fuori. La strada intrapresa è, purtroppo, quella esattamente opposta”.