La tutela di salute e ambiente sono priorità per il territorio tarantino. Tornino ad essere priorità anche per la Regione Puglia ed il suo Presidente che non può lasciare che la Provincia di Taranto aumenti i carichi inquinanti in quel territorio.
Ho presentato una interrogazione urgente al Presidente Emiliano per chiedere un intervento più incisivo della Regione Puglia nel procedimento di RIESAME quale autorizzazione definitiva alla realizzazione del Raddoppio dell’impianto di combustione a cdr e biomasse di Massafra. Sono circa 6 anni oramai che va avanti questa vicenda e, dopo che il Consiglio di Stato aveva dato ragione al proponente, ritenendo illegittima la revoca dell’autorizzazione che la Provincia aveva concesso nel 2012, l’Ente presieduto da Tamburrano aveva concesso una proroga dell’AIA mentre il Comune di Massafra chiedeva il riesame integrale dell’autorizzazione, tesi sostenuta anche dalla Regione Puglia.
Regione e Comune ritenevano doveroso avviare il RIESAME integrale dell’autorizzazione per via delle nuove norme sopraggiunte e della maggiore conoscenza del rapporto fra inquinamento e problemi di salute in quel territorio. Fra le nuove Norme, quella che la Regione Puglia deve far valere è sicuramente il Piano Paesaggistico Tematico Regionale (PPTR) che prevede la inedificabilità assoluta per l’area dove ricadrebbe l’impianto che avrebbe la capacità di smaltire ulteriori 100.000 tonnellate all’anno di combustibile derivato da rifiuti e biomasse.
Visto che, durante la Conferenza dei Servizi svoltasi, il 04/05/2018, presso la Provincia di Taranto, il Comune di Massafra ha espresso un netto parere sfavorevole alla realizzazione dell’impianto e ARPA Puglia ha evidenziato la già critica situazione emersa dalla Valutazione del Danno Sanitario nel territorio tarantino, ho chiesto al Presidente Emiliano di conoscere perché la Regione Puglia, non abbia espresso con decisione un Parere Sfavorevole, in riferimento al rispetto del Piano Paesaggistico Regionale (PPTR). Questo perché l’impianto in questione ricadrebbe all’interno della fascia di rispetto prevista dalla Norma paesaggistica, approvata nel 2015 dalla Regione. La Provincia di Taranto sembra orientata a intendere il Riesame dell’autorizzazione solo una modifica “non sostanziale” della stessa che era stata rilasciata nel 2012, ma noi ci chiediamo, e, su questo, interroghiamo il Presidente della Regione Puglia, come può essere ritenuta “modifica non sostanziale” il raddoppio produttivo di un impianto ricadente in prossimità dell’area industriale di Taranto, se tutte le valutazioni che avevano spinto la Provincia ad autorizzare erano scaturite dalla conoscenza e dalle norme in vigore 6 anni fa e superate da una serie rilevante di nuove evidenze scientifiche e di Leggi per la tutela di salute e Paesaggio che hanno definitivamente posto vincoli insuperabili alla realizzazione di attività che producono emissioni inquinanti in quell’area?
La Provincia di Taranto, a mio avviso, non dovrebbe valutare favorevolmente il rilascio di ulteriori autorizzazioni a discariche ed impianti di smaltimento in quel territorio cosi martoriato, ma, a quanto pare, procede in senso opposto: Ampliamento (per 1,5 milioni di metri cubi) della Discarica per “Rifiuti Speciali” a Grottaglie; Discarica Vergine da Bonificare, ma avviata a poco comprensibili valutazioni su una eventuale ripresa dell’esercizio; Raddoppio del Termovalorizzatore di Massafra; Impianto di incenerimento fanghi (Rifiuti Speciali) nell’area industriale di Massafra; Ampliamento della Discarica “Italcave” di Statte.
Credo sia arrivato il momento in cui la Regione Puglia ed il suo Presidente riprendano in mano la situazione e dicano una parola definitiva, fatta seguire da Atti inequivocabili per tutelare prioritariamente salute e ambiente nel territorio tarantino.
Mino Borraccino