Sabato scorso i Falchi della Squadra Mobile hanno tratto in arresto il 32enne V.A., di professione fruttivendolo, pregiudicato e sorvegliato speciale, ritenuto l’autore di una rapina perpetrata il giorno prima presso un esercizio commerciale di Taranto.
L’indagine è partita subito dopo la segnalazione del fatto da parte delle vittime. Sul posto, nel pomeriggio del 23 marzo, si è recato personale dei Falchi. A questi è stato riferito che, poco prima, un giovane travisato da un cappuccio azzurro e una sciarpa multicolore, si era introdotto all’interno dell’esercizio commerciale e, armato di coltello, aveva prelevato con violenza l’intero registratore di cassa con denaro contante, allontanandosi precipitosamente.
La fuga è stata seguita da tre testimoni. Costoro hanno visto il rapinatore salire a bordo di un furgoncino bianco e, attraverso i vetri del portellone, hanno notato la presenza, all’interno dello stesso, di cassette di legno simili a quelle utilizzate dai fruttivendoli.
Dalla visione delle registrazioni di varie telecamere di sorveglianza presenti in zona, gli operatori della Polizia di Stato hanno acquisito elementi molto importanti per proseguire le indagini in maniera più circoscritta, a cominciare dagli elementi caratterizzanti il furgone bianco utilizzato per fuggire.
Le ricerche del sospettato e del furgone sono proseguite ininterrottamente per tutta la serata fino all’individuazione di quest’ultimo da parte di un equipaggio delle Volanti in via Plateja. Sul posto è intervenuto anche il personale della Polizia Scientifica che ha sottoposto ad accurata analisi il furgone, rinvenendo all’interno, oltre alle cassette di frutta, anche due bilance e strumenti necessari al commercio ambulante di frutta.
Il furgone è stato sottoposto a sequestro penale e trasportato in Questura dove, ad una ancor più accurata osservazione, è stato rinvenuto un contenitore di plastica successivamente riconosciuto dalla vittima della rapina come quello in cui, all’interno del registratore di cassa, egli riponeva i contanti.
Sempre all’interno del furgone sono stati rinvenuti altri elementi importanti per il prosieguo delle indagini che, il giorno successivo, hanno portato ad una perquisizione domiciliare presso la casa di V.A. Costui, nel frattempo, sbalordito per la sparizione del furgone, si era recato, insieme a due cugini, presso tutte le depositerie giudiziarie di Taranto per verificare se lo stesso fosse stato da queste rimosso.
Gli operatori della Polizia di Stato hanno rintracciato il sospettato e una volta condotto in Questura, costui, vista la mole di elementi raccolti contro di lui, ha confessato spontaneamente di essere il responsabile della rapina messa a segno il giorno prima.
Il V.A. ha consegnato 55 dei 385 euro proventi del suo crimine.
Pertanto lo stesso è stato tratto in arresto per il reato di rapina e condotto presso la locale Casa Circondariale.