Militari del Gruppo di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” – ex art. 321 c.p.p. – di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di 3 milioni 200 mila euro nei confronti di sei persone, amministratori di società operanti nel settore delle costruzioni, dell’impiantistica e della fabbricazione di strutture metalliche, aventi sede a Taranto e Massafra.
Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto – dott.ssa Anna De Simone, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica – dott.ssa Giovanna Cannarile, scaturisce da un’attività investigativa nell’ambito della quale è stata scoperta un’organizzazione facente capo a tre imprenditori, i quali hanno “creato” diverse società, di cui avevano direttamente o indirettamente la gestione (tramite familiari, prestanomi o ex dipendenti), risultate prive di sede operativa, di attrezzature e di personale.
E’ stato accertato che tali imprese hanno emesso fatture false, per un ammontare complessivo di 10 milioni di euro, in favore di altre società realmente operative e rientranti nella sfera di gestione dei suindicati imprenditori, consentendo loro quindi di realizzare una considerevole evasione d’imposta mediante la dichiarazione di costi fittizi.
Nel particolare, nel corso delle indagini, è emerso che talune fatture false sono state emesse per prestazioni avvenute nel medesimo arco temporale in cantieri dislocati su tutto il territorio nazionale, in assenza di personale dipendente idoneo all’esecuzione delle stesse per numero e per qualifiche; inoltre è stata rilevata l’assenza di documentazione attestante il sostenimento di spese di trasferta da parte del personale (vitto, carburante, noleggio di mezzi e/o attrezzature).
Al termine delle indagini 12 persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, per i reati di emissione di fatture false, omessa dichiarazione e dichiarazione fraudolenta. Per 4 di loro è stato altresì contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
L’ammontare complessivo del decreto di sequestro preventivo è pari al totale delle imposte evase.