“Senza possedere la sfera di cristallo avevamo già previsto quello che sarebbe accaduto: le dimissioni, di qualche giorno fa, del presidente Nicola De Sanctis e del consigliere Carmela Fiorella (e ieri rinominati nel CdA in modo così platealmente ingenuo da far capire che sotto c’è ben altro) servivano solo a “fare fuori” dal CdA dell’Acquedotto Pugliese quello che l’estate scorsa era un fedelissimo del governatore, l’imprenditore Nicola Canonico. Poi qualcosa si è rotto e ci chiediamo: i dissapori e gli scontri violenti sono di natura personale o hanno attinenza con le politiche gestionali dell’ente? Perché è chiaro che nel secondo caso è doveroso per il presidente della Regione (e il principale azionista di AQP) venire in Consiglio regionale a raccontare per filo e per segno cosa ha portato Canonico nel giro di pochi mesi a passare da “uomo di Emiliano” a “nemico di Emiliano”. Del resto, crediamo che abbia diritto di conoscere le motivazioni anche Confindustria che, come ci comunicò Emiliano, lo aveva indicato nel CdA .
Ma Emiliano venga in Consiglio anche a spiegarci quale mission ha in mente per il più grande Acquedotto europeo: la nomina di Floriana Gallucci, braccio destro di Gianfranco Grandaliano, fa ipotizzare che quello dei “rifiuti” sarà un grande business per l’ente. Ma come? Con quali modalità? A beneficio di chi?
Infine, non entriamo nel merito della scelta del nuovo presidente. Siamo ormai abituati a un Emiliano che a Roma vuole governare con i grillini e a Bari non vi è una sola agenzia dove non vi sia un ex esponente che si è “abbeverato” in passato nel centrodestra e che sono sempre in cerca di “fonti fresche” dove continuare a bere! Oggi è Emiliano domani chissà…”