“Da acerrimi rivali a grandi amici. Da competitors per la scelta del sindaco di Bari a condivisori di percorso.
Da candidato sindaco l’uno del centro sinistra (poi eletto) e l’altro del centro destra (sindaco uscente e poi non rieletto) a presidente della Regione l’uno e presidente dell’Acquedotto Pugliese l’altro.
Apprendiamo dalla stampa della nomina del dott. Di Cagno Abbrescia a presidente dell’Acquedotto Pugliese.
Una nomina annunciata in verità. Qualche mese desto’ infatti interesse (mediatico e sui social) un video in cui veniva ripresa una telefonata della moglie del dott. Di Cagno in cui si annunciava questa probabile nomina, raccontandola come “una promessa” del Presidente Emiliano. Le promesse vanno mantenute: e cosi’ è stato.
Nel rispetto per la figura del dott. Di Cagno, in verità fa davvero specie e preoccupa non poco questo atteggiamento ondivago del presidente Emiliano che da un lato vuole fare il governo con i 5 stelle e dall’altro nomina ai vertici dell’Acquedotto un autorevole esponente del centro destra barese. Un pout pourri in cui vale tutto e il contrario di tutto. Un pout pourri in verità in perfetta continuità con un atteggiamento, ormai divenuto prassi, in cui il presidente, sempre piu’ impegnato in una gestione solitaria del governo regionale, appare visibilmente piu’ concentrato in una continua ricerca di consensi da ruolo e da potere, ignorando completamente la condivisione di valori e mortificando la visione politica e la prospettiva di futuro.
Sembrerebbe che in questo permanente esercizio di potere Emiliano stia visibilmente dimenticando la necessità di costruire risposte concrete ai bisogni reali della nostra regione.
Abbiamo un forte timore che un progetto in cui abbiamo creduto e per il quale abbiamo messo la faccia, si stia progressivamente trasformando in un circo barnum in cui il regista Emiliano rende possibile tutto e il contrario di tutto.
Da parte nostra, valuteremo di volta in volta l’opportunità di votare a favore o contro i provvedimenti proposti a seconda di quanto gli stessi siano, a nostro parere, utili alla comunità pugliese e a quella tarantina in particolare. Senza preclusione alcuna verso le decisioni della maggioranza, ma senza vincolo di appartenenza.”.