Sui ritardi nel pagamento degli assegni di cura per le persone affette da gravissime non autosufficienze, trovo inaccettabile la polemica sollevata nei giorni scorsi dal Presidente Michele Emiliano nei confronti della struttura amministrativa regionale e, in particolare, nei confronti della Dirigente della Sezione “Inclusione Sociale Attiva e Innovazione delle Reti Sociali”, dott.ssa Anna Mara Candela.
Alludere, dinnanzi alle famiglie dei malati che manifestavano per reclamare un loro diritto ingiustamente negato, che la colpa di questi incresciosi ritardi sia dei dipendenti regionali, chiamati pubblicamente e con tono dispregiativo “burocrati”, significa semplicemente voler fuggire dalle proprie responsabilità per scaricare le inefficienze della politica su chi compie quotidianamente e con la massima abnegazione il proprio dovere per far funzionare la macchina regionale e corrispondere alle esigenze dei cittadini.
Michele Emiliano non può dimenticare che governa la Regione Puglia da tre anni e non può continuare a trincerarsi dietro un facile scaricabarile per non assumersi la responsabilità politica di una gestione che, in molti ambiti, è da considerarsi insoddisfacente e di cui è il primo colpevole. E invece è sempre alla ricerca di un obiettivo da colpire per coprire le sue manchevolezze: oggi i dipendenti regionali, in altre circostanze la precedente Giunta guidata da Nichi Vendola.
Emiliano deve rendersi conto che è al vertice della Regione Puglia e non si è mai visto un Presidente che, inconsapevole del ruolo che ricopre, addossa la responsabilità per la sua inefficace attività di governo su presunte manchevolezze dei dipendenti regionali. Siamo davvero all’assurdo. E quel che più colpisce è che si è voluto imbastire questa polemica su un argomento così delicato quale quello degli “assegni di cura” che incrocia la sofferenza vera delle persone e delle loro famiglie, di fatto abbandonate a loro stesse da una istituzione che, al contrario, avrebbe il dovere di tutelarle. E invece il Presidente Emiliano non trova di meglio da fare che additare presunti colpevoli tra i dipendenti regionali per lavarsi le mani, a favore di telecamera, dinnanzi alle proprie inefficienze e responsabilità. Tutto questo è inconcepibile.
Noi ribadiamo la nostra solidarietà ai dipendenti regionali ingiustamente colpevolizzati in questa circostanza e a tutti i lavoratori della struttura amministrativa della Regione che vivono questa stagione di governo con senso di umiliazione e di paura mai conosciuti prima, dal momento che ad ogni occasione vengono messi sul banco degli imputati per responsabilità che, in realtà, sono della politica.
Questo è un modo scorretto di interpretare il ruolo di Presidente della Regione che non può vederci concordi.
Mino Borraccino