“Ai tarantini non bastano le voci, e io per primo voglio vederci chiaro. E’ concreta la notizia di un bando che porterebbe le compagnie aeree a scegliere di investire sullo scalo di Taranto-Grottaglie, già definito di interesse nazionale? O siamo ancora all’anno zero e la politica regionale fino ad oggi ha puntato solo ad accrescere il suo consenso? E ancora: c’è un seguito alla delibera di Giunta del 24 ottobre, in cui chiaramente la Regione Puglia, raccogliendo le istanze di un intero territorio, apriva ai voli civili per l’aeroporto di Grottaglie, lo scalo con la pista più lunga del sud Europa? Sono queste in buona sostanza le domande che rivolgo all’assessore regionale ai Trasporti, in un’interrogazione nella quale ricostruisco le ultime tappe istituzionali della vicenda. A partire dalla mozione datata 4 luglio 2017 e approvata in consiglio regionale, con la quale la Regione si impegnava ‘a favorire l’apertura di un tavolo istituzionale permanente con i referenti della società di gestione Aeroporti di Puglia, per sostenere la rilevanza dello scalo aeroportuale di Grottaglie anche per il traffico passeggeri, charter e di linea, e merci’. Una posizione ancora più chiara nella delibera di ottobre nella quale si legge che la Regione dà “pieno mandato ad Aeroporti di Puglia di prevedere un piano economico finanziario finalizzato ad allocare specifiche risorse di uomini e mezzi, per rendere pienamente operativo lo scalo di Grottaglie e dare necessario impulso alla sua crescita, sia attivando il traffico aereo commerciale che sviluppando la sua vocazione industriale”. Ciò che mi preme sapere e se ci siano poi state interlocuzioni con AdP su questo tema, e se, ad oggi, esista la volontà reale di predisporre un bando per raccogliere le manifestazioni di interesse delle compagnie aeree in rapporto allo scalo di Taranto-Grottaglie. Siamo a Marzo, la delibera è di ottobre, e al momento ci sono ancora solo voci. E’ arrivato il momento di capire a dare risposte”.