Respinto dal Governo Gentiloni il dissenso espresso dalla Regione Puglia di autorizzare l’adeguamento delle strutture logistiche presso la Raffineria di Taranto. Sono state accolte infatti le richieste avanzate dall’ ENI S.p.A., cui la Regione Puglia si era opposta a tutela del patrimonio paesaggistico, a norma dell’articolo 14-quater, comma 3, della legge 7 agosto 1990 n 241, spianando di fatto la strada ai pozzi di petrolio in Basilicata.
Un grave provvedimento, figlio dello Sblocca Italia, preso a danno del nostro territorio, che, con la solita clausola che definisce le opere “di importanza strategica” per la collettività autorizza di fatto interventi che mettono in dubbio la legittimità. In questo caso si consentirà l’adeguamento della raffineria di Taranto, con tutto ciò che ne consegue sul piano della sicurezza pubblica e sul piano ambientale. Un altro vero e proprio gioco di prestigio che ha eliminato le garanzie sui progetti energetici, cambiando di fatto le regole.
Sinistra Italiana/Liberi e Uguali reputa alquanto sconcertante la deliberazione del Governo nazionale che autorizza i lavori per la ricezione del greggio, che confluirà a Taranto dal mega giacimento di Tempa Rossa, e condanna fermamente queste gravissime scelte che vengono fatte a danno del territorio tarantino, già sofferente sul piano ambientale.
Sino alla fine il PD, coi suoi Governi, sta infliggendo colpi durissimi alla realtà jonica!
Mino Borraccino