Il Comune di Taranto e la Regione Puglia hanno sottoscritto il disciplinare regolante i rapporti per l’attuazione della misura “Buoni servizio per l’accesso ai servizi per minori”.
“Si tratta- spiega l’assessore al welfare, Simona Scarpati- di una misura attivata con le risorse previste dell’asse IX del FSE che sostiene la domanda di servizi a ciclo diurno e domiciliari sociali e socioeducativi per bambini e ragazzi, per accrescerne l’accessibilità in una logica di pari opportunità per tutti.”
Il Programma Operativo Puglia 2017-2020 (FESR-FSE) fissa, nell’ambito dell’Asse prioritario IX, gli obiettivi generali di intervento e le priorità di investimento per l’attuazione di una più ampia strategia di contrasto alla povertà e volta all’inclusione sociale attiva di persone svantaggiate sotto il profilo economico, con disabilità nonché in favore di nuclei familiari in condizione di fragilità economica con carichi familiari connessi alla presenza di minori.
“Con questa misura dei buoni servizio- continua l’assessore- si arricchisce l’offerta presente in catalogo regionale per l’ambito territoriale di Taranto, accanto a quelle misure già operative di buoni servizio per disabili ed anziani”. I buoni servizio sono voucher economici spendibili dalle famiglie nei servizi e nelle strutture dedicate alle persone anziani, disabili ed ora anche ai minori che possono essere individuate in un apposito catalogo telematico sul portale Sistema Puglia. Con particolare riguardo ai minori di età compresa tra 0 e 17 anni-spiega ancora nel dettaglio l’esponente della giunta Melucci- le domande possono essere presentate unicamente per via telematica sul portale Sistema Puglia, secondo le finestre temporali di accesso fissate da avvisi pubblici emanati dalla Regione. Al momento con la sottoscrizione del disciplinare sono state attivati unicamente i centri diurni, il cui elenco è pubblicato nel catalogo su Sistema Puglia. Altri requisiti, oltre l’età, la posizione economica e lavorativa dei genitori del minore: uno o entrambi i genitori devono risultare occupati, liberi professionisti o titolari d’impresa oppure devono dimostrare di partecipare ad iniziative comunitarie o formative autorizzate dalla regione. In ogni caso il nucleo familiare deve possedere un ISEE non superiore a 40.000,00 euro”