La legge Madia è chiara ma purtroppo ancora non ci sono certezze circa i tempi per la stabilizzazione dei 230 lavoratori della ASL jonica.
Da tempo ci susseguono le continue sollecitazioni dei sindacati sul tema cui sono seguite, a inizio febbraio, le rassicurazioni del Capo Dipartimento regionale della Promozione della salute.
Pensiamo che la giusta protesta dei lavoratori non tarderà ad arrivare se, a stretto giro di posta, non ci saranno atti concreti.
Per ora solo notizie frammentate e comunque l’assenza di un percorso chiaro per fornire certezze a chi aspetta ciò che gli compete per legge.
Davvero strana la coltre di silenzio che avvolge l’iter per la stabilizzazione dei precari ASL!
Parrebbe addirittura che nulla è dato di conoscere in merito alla stato dell’arte di tale procedura all’interno della ASL jonica, in cui non è stata nemmeno adottato l’atto per la “ricognizione degli aventi diritto alla stabilizzazione richiesto dalla Regione Puglia”, documento essenziale da cui partire e sulla base del quale ufficializzare il numero delle figure professionali in possesso dei requisiti della legge Madia.
Chi si farà carico di questa anomala situazione?
Cosa aspetta il Presidente / Assessore Emiliano a correggere il tiro su questa vicenda penalizzante per tanti lavoratori, appesi al filo della precarietà nonostante una legge nazionale chiara!
Sollecitiamo come Liberi E Uguali l’ASL tarantina a mettere in atto tutte le azioni amministrative necessarie per fornire risposte a persone che da anni svolgono il proprio mestiere con dedizione.
Facciamo nostre le richieste che in queste ore sono state fatte dal sindacato al management della Asl TA ovvero di adottare la delibera di ricognizione del personale avente diritto alla stabilizzazione nel rispetto della legge Madia e dopo l’approvazione della delibera citata, procedere rapidamente alla stabilizzazione del personale che, nel rispetto della norma richiamata, ha maturato i tre anni alla data del 31 dicembre 2017.
Siamo fiduciosi che chi di competenza ottempererá a fare quanto la legge prescrive.
Mino Borraccino