Il consigliere del M5S Antonio Trevisi ha depositato un’interrogazione diretta all’Assessore alla pianificazione territoriale Alfonso Pisicchio e all’Assessorato all’ambiente in merito all’antenna WiFi installata dalla società SITOWER nel comune di Lizzanello, in località Merine. Si tratta di una installazione che rientra tra i microimpianti pei quali la normativa non prescrive alcun parere tecnico preventivo da parte dell’ARPA, ma la sola comunicazione di attivazione dell’impianto ai fini dei controlli di competenza.
“Ringrazio il consigliere comunale Antonio Parlangeli per la battaglia che sta portando avanti in Comune. Sembrerebbe – spiega Trevisi – che l’iter autorizzativo e la fase di installazione dell’impianto in oggetto siano stati condotti in modo poco trasparente, con anomalie procedurali. L’antenna è stata collocata in pieno centro abitato, in una zona densamente popolata in cui sono presenti scuole materne. Questo nonostante sia la normativa regionale che il regolamento comunale in materia di campi elettromagnetici prevedano che l’insediamento di nuovi impianti di telecomunicazione sia consentito unicamente in aree esterne all’abitato”.
Il Comitato Civico per la Salute e l’Ambiente di Lizzanello sta conducendo una battaglia per richiedere la rimozione immediata dell’impianto, sottolineando in particolare che il regolamento comunale prescrive che queste tipologie d’impianto debbano essere collocate in zone E4 – zone agricole, mentre in questo caso l’opera ricade in zona E2 – aree per attrezzature esistenti e di progetto.
“Vorrei sapere quali azioni la Regione intende adottare – prosegue il consigliere pentastellato – al fine di far rispettare il regolamento regionale. Gli effetti legati all’inquinamento elettromagnetico potrebbero produrre un impatto cumulativo a causa della presenza nella medesima zona di altri due impianti di telecomunicazione ed è per questo che bisogna evitare ulteriori speculazioni sul territorio comunale. È necessario garantire, sulla base del principio di precauzione, l’interesse primario alla tutela della salute dei cittadini disponendo che le antenne siano collocate fuori dai centri abitati e per questo – conclude – serve una corretta pianificazione urbanistica che bilanci le esigenze dello sviluppo tecnologico con la tutela della salute dei cittadini e la minimizzazione degli impatti sul paesaggio”.